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Immagine del redattoreAlessandro Fabiani

Una società di ricordi.

Sempre più spesso si parla del nostro tempo come senza memoria, dove si immortalano milioni di istanti nei cellulari che poi finiscono nel dimenticatoio o addirittura cancellati. Piu semplicemente sta cambiando il modo di archiviare la nostra memoria storica. Esistono moltissimi modi di gestire le nostre foto digitali, si passa da archivi fisici a quelli cloud con decine e decine di servizi che garantiscono una durata infinita nel tempo. Certamente fanno riflettere film come Blade Runner 2049, dove una catastrofe smagnetizza tutti i supporti digitali e quasi ogni dato va perso. Dovremmo interrogarci quale sia veramente il miglior modo di archiviare i nostri ricordi per mantenerli nel tempo e al sicuro. La possibilità infinita di ripetere uno scatto ha cambiato la nostra percezione dell’atto stesso di fotografare un ricordo. Facebook, Instagram lo smartphone stesso sono diventati il nostro album dei ricordi. Rispetto al passato siamo una società piena di memoria e ricordi, dove quasi ogni parte della nostra vita privata e sociale è memorizzata e archiviata in categorie e date. Ritrovare un ricordo è rapido e semplice, basta mettere una data, un giorno, un mese o un luogo e grazie alla geolocalizzazione inserita nei metadati delle nostre foto è possibile anche ricreare il percorso svolto. Certo si è perso quel senso nostalgico di quando si stringe tra le mani una vecchia foto, quel ricordo sbiadito che rivive chiaro, all’improvviso, nella nostra mente. Forse semplicemente non siamo i nativi digitali, siamo quelli ancora a metà tra i due mondi. Leggevo un articolo su di una mostra fatta a Milano con Settimio Benedusi e altri illustri fotografi professionisti dove si denigravano le foto fatte con i cellulari definendole brutte, di come non si facciano più gli album fotografici per i costi troppo elevati e di come si sia perso il senso del ricordo attraverso le fotografie. Credo sia stato un tentativo poco fortunato di auto celebrazione del fotografo di professione più che un vero tentativo di ritrovare il senso perso del ricordo. Sono cambiati i tempi, sono cambiati i metodi, sono cambiate le esigenze. Se si sbaglia l’analisi si sbaglia la cura, dire che non si stampano più le foto per via dei costi è un analisi completamente errata. Oggi stampare un fotolibro non ha mai avuto costi più bassi : Rikorda.it Photobox.it Photosi.com Pixum.it Sono tutti servizi online che a basso costo permettono di selezionare, gestire e stampare un fotolibro o un fotoalbum. La nostra è un era di ricordi, mai come prima si vive il ricordo più che il momento stesso.

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