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Intervista Nick Starichenko, fotografo di moda e lifesyle fra Milano e New York


Nick Starichenko lavora a New York nel settore della moda e lifestyle. Realizza principalmente fotografia di moda, lifestyle e stock. Ha cominciato a scattare in giovane età partecipando a varie mostre e concorsi. Nel 2008 Nikita comincia a lavorare come assistente in uno studio, conquistando la sua autonomia professionale nel 2010. Nel 2013 si trasferisce a Milano, capitale dell’industria della moda, per scattare immagini per agenzie e studiare fotografia di moda. Dal 2015 Nick vive a New York City e collabora con diversi clienti e riviste internazionali in USA, Europa e Asia. Ci racconta la sua esperienza professionale.


Quando hai deciso di diventare un fotografo professionista, e perché?


Fin da quando avevo 14 anni ho cominciato a frequentare corsi di fotografia nella mia città natale Donetsk, in Ucraina. Era solo un hobby. Nel 2008 un mio amico mi chiese di realizzare una sessione fotografica in studio, cosa che non avevo mai provato a fare prima, ma che era sempre stato un mio desiderio. Cercando lo studio adatto dove realizzare l’impresa ottenni la proposta di lavorare come assistente di uno dei migliori fotografi della mia città. Era un lavoro part time, perché allo stesso tempo continuavo a frequentare l’università. Quello fu l’inizio della mia carriera professionale. Dopo un anno fui nominato assistente fotografo, ma avevo l’ambizione di diventare qualcosa di più importante. Tempo dopo, terminati gli studi, mi capitò l’opportunità di lavorare a Milano nella fotografia di moda. Passai circa un anno e mezzo in Italia lavorando con varie agenzie e studiando fotografia. Quel periodo fu difficile ma entusiasmante, e mi consolidò nella professione di fotografo di moda. La prima agenzia per cui lavorai mi disse, il primo giorno, di gettare il 90% del mio portfolio nella spazzatura. Così feci, e cominciai a creare immagini sempre migliori.


Quali altre figure professionali giocano un ruolo prima, durante e dopo la realizzazione di un servizio fotografico?


Organizzo il mio team a seconda dell’obiettivo e delle necessità del cliente. A volte c’è la necessità di coinvolgere più persone, a volte meno. Nella fotografia di moda gli stilisti addetti al guardaroba ed i truccatori giocano un ruolo chiave e creano l’atmosfera adatta allo scatto. Queste figure professionali sono estremamente importanti.


Quanto è importante per il tuo lavoro pianificare in anticipo la location, l’atmosfera e la luce giusta per un servizio fotografico?


Posso dire che una buona pianificazione fa una enorme differenza sul risultato finale. La pianificazione e la gestione portano via il 70% del tempo di un progetto. E bisogna essere anche molto bravi in questo. Per i grandi servizi fotografici commerciali o di moda ricerco le location a seconda delle esigenze del cliente, del moodboard (una serie di immagini unite tra di loro come in un collage che serve a mostrare in un formato visivo un progetto e i concept ad esso correlati NdT) e alle raccomandazioni del team. Alcune location, specialmente a New York, richiedono permessi particolari per scattare che bisogna richiedere in anticipo. Altre location, ad esempio le strade cittadine, richiedono un ulteriore controllo il giorno precedente perché potrebbero esserci dei lavori in corso che renderebbero impossibile realizzare il servizio fotografico. Naturalmente sto cercando di pianificare le sessioni di scatto per quanto possibile durante l’”ora doro”, per via della luce, ma non è sempre possibile e perciò devo pianificare soluzioni alternative e schemi di luce in anticipo.


Come ti relazioni al soggetto quando stai realizzando un ritratto? C’è una magica intesa che bisogna costruire? Se si, come provi ad ottenerla?


Posso dire che cerco di conoscere i miei soggetti più che posso. Provo a parlare amichevolmente perché si deve essere dalla stessa parte dei modelli e degli altri membri del team. Inoltre, se sto realizzando una sessione in studio seleziono la musica adatta. E’ il miglior modo per ottenere l’atmosfera giusta.


Che maestri o libri consiglieresti di studiare?


Raccomanderei il libro Dior di Avedon. Racconta attraverso la fotografia la più grande, e unica, collaborazione nella storia della moda. Personalmente quel libro mi ha mostrato che alcuni principi di base nella moda rimangono incrollabili attraverso gli anni.



La fotografia e le altre professioni legate al mondo della comunicazione stanno attraversando un periodo di grandi cambiamenti e trasformazioni. Che suggerimenti daresti a chi sta iniziando a lavorare in questo universo?


La fotografia professionale sta cambiando molto rapidamente. Le maggiori trasformazioni sono state causate dall’influenza dei social media e dalla accessibilità alle le attrezzature. Al giorno d’oggi chiunque può provare ad essere un fotografo. A me personalmente piace questa situazione perché credo che la competitività del mercato spinga verso migliori risultati e mi motivi a crescere come artista. Però siate pronti a competere fin dall’inizio delle vostre carriere. E non concentratevi solamente sullo scatto e la postproduzione. Non sto dicendo di non studiare fotografia, è necessario, ma bisogna provare a costruire la propria rete professionale a partire dalle agenzie di moda, dalle riviste, gli stilisti, i marchi e così via.



La fotografia è stato un percorso di ricerca interiore per te? Ti ha aiutato a conoscere meglio te stesso e chi ti sta a fianco?


La fotografia ha avuto un impatto enorme sulla mia vita. Ho cominciato a fotografare per hobby quando ero un bambino ed ora lavoro con commissioni provenienti da tutto il mondo e vivo a New York. Perciò ho fatto un lungo percorso se consideriamo da dove sono partito e dove sono ora. Questo percorso non è stato facile, ma è stato interessante. E posso dire una delle principali ragioni per cui sono innamorato della fotografia: è una professione che ti consente uno stile di vita speciale. Non c’entrano i soldi, è per l’atmosfera indescrivibile, le sfide legate ai progetti, i viaggi meravigliosi e naturalmente le persone uniche che incontri regolarmente e che lasciano un impatto positivo sulla tua vita.


Per vedere altri suoi lavori:

 

When you decided to become a professional photographer and why?


Since I was 14 I started to visit photography courses in my native city Donetsk, Ukraine. That was pretty much a hobby. In the year 2008 friend of mine asked me to do a studio session which I never did before but I always wanted to try. I was looking for the studio where I can do that and I got the proposal to work as an assistant with one of the best photographers in my city. That was a part time job because I was studying in university as well. That was a beginning of my profession career. After one year I became a second photographer but I was always looking for something bigger. After a while when I finished my study I got the opportunity to work in Milan in fashion photography. I spend around half a year in Italy working with some agencies and learning about photography. That period was fun and tough and established me as fashion photographer. First agency I worked for told me in the first day that I can throw 90% of my portfolio into the trash. That is what I did and I started to create better and better pictures.


Which other professional figures play a role before, during and after the realization of a photoshoot?


I am managing my team depends on the goals and client needs. Sometimes you need more people to be involved sometimes less. In fashion photography wardrobe stylist and makeup artist are playing the key role and creating the right mood of your shoot. Those professionals extremely important.

How much is important for your work to plan in advance the location, the atmosphere and the light right for a photoshoot?

I can say that good planning make huge influence on the final result. Planning and management take around 70% of project time. And you have to be really good on it as well. For the big commercial or fashion shootings I am doing location scouting according to client needs, moodboard and team recommendations. Some locations, especially in NYC required special permit for shooting which one you have to take care in advance. Another locations, for an example, city streets I'm trying to check the day before the shoot because they can be under construction which will make the shooting impossible. Of course I'm trying to plan my shootings with possible to shoot during "golden hour" light but in is not always possible that is why I'm planning alternative options and light schemes in advance as well.


Which of your works are related to an emotion or to interesting professional affair that you would like to tell us?


How do you relate to the subject when you take a portrait? Is there a magic feeling that you need to build? If so, how do you try to reach it?

I can say I'm trying to get know my subjects as much as I can. I am trying to keep friendly talk because you have to be on the same page with your models and team members. Also, if I'm doing the studio shooting I'm selecting the music for the shoot. It is the easiest way to keep the right atmosphere.


Which master or book would you suggest to study?


I will recommend the book named Dior by Avedon. It tells some stories through photography about the one on the greatest cooperation in fashion history. Personally to me that book showed that some basic principles in fashion remain unshakable trough the years.


Photography and other professions related to communication are undergoing a period of major changes and rapid transformations. What tips would you like to give to those who are beginning to work into this universe?


Professional photography is changing very fast. Major transformation was caused by social media influence and equipment affordability. Nowadays almost everyone can try to be a photographer. Me, personally, like this situation because I believe that competitive market makes better results and motivate me to grow in my art. So be ready to compete from the early beginning of your career. And do not be focused on shootings and postproduction only. I am not saying that you don't have to study photography, you have to, but try to build your network of professionals from cross-industries such as model agencies, magazines, models, stylists, brands and etc.


Was photography an inner search path for you? Did you help yourself to know better about yourself and your neighbor?


Beyond controversy, photography made huge impact on my life. I started photography as a hobby when I was a kid and now I am working with clients all over the word and live in New York. So I had a long path to get where I am right now. That path wasn't easy but it was interesting. And I can say the interest is one of the main reasons why I in love with photography. Because that profession gives you special lifestyle. It's not about money, it's about the indescribable atmosphere, challenging projects, wonderful trips and of course unique people which you meet regularly and they leave their positive impact on your life as well.




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