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Flickr ha deciso di suicidarsi! Effettuate il download delle vostre foto prima del 5 Febbraio 2019


I giorni in cui Flickr era il più importante social network di fotografia al mondo sembrano ormai lontani da secoli.

Flickr, un tempo di proprietà di Yahoo, è stato acquisito qualche mese fa dalla nota e funzionale piattaforma americana per realizzare siti di fotografia chiamata SmugMug.


Purtroppo evidentemente i nuovi acquirenti hanno deciso che è necessario rientrare rapidamente delle spese: non solo i prezzi dei piani annuali di SmugMug sono raddoppiati, ma è raddoppiato il costo anche delle utenze Pro di Flickr.


C'è da sottolineare che gli utenti Pro finora erano gli unici a pagare il servizio, a fronte di benefici minimi rispetto agli utenti Free; gli utenti pro potevano disporre di statistiche delle visite, informazione che agli utenti free non era fornita, ma entrambi avevano a disposizione uno spazio di upload illimitato.


Non siamo più nel 2004, ed ormai il web è pieno di alternative gratuite o quasi che forniscono spazio illimitato per il backup delle foto, come Google Photos (che offre il backup automatico da qualsiasi smartphone Android) ed Amazon Photos (gratuito per gli utenti Prime).


Flickr è stato ormai superato anche come social network di fotografia, inizialmente da suoi cloni (migliorati) come 500px, e poi da Instagram, che si è dimostrato imbattibile grazie all'upload diretto ed esclusivo tramite smartphone, una caratteristica che se all'inizio poteva sembrare penalizzante alla lunga si è rivelata vincente, portandolo in pochi anni ad avere un miliardo di utenti attivi, contro i soli 75 milioni che frequentano ormai Flickr.


Flickr non è più neppure l'inesauribile fonte di informazioni che era un tempo, quando era frequentato da attivissime community come Fotografia Analogica Italia, ormai migrata su Facebook da anni grazie ad una precedente scelta suicida che favoriva la visualizzazione dei photostream rendendo praticamente impossibile visualizzare le discussioni dei gruppi da smartphone, e comunque complicando notevolmente l'accesso da desktop e laptop.


Google ed Amazon evidentemente si rendono conto che chi custodisce oggi i nostri database di immagini digitali avrà in mano un patrimonio in futuro, e che i costi di archiviazione andranno a ridursi progressivamente in tempi brevissimi. SmugMug per contro, una compagnia che si è sempre presentata al pubblico come realizzata "da fotografi per i fotografi", e che dovrebbe ben comprendere il valore delle immagini, ha inviato a tutti gli utenti Pro un comunicato in cui annuncia l'imminente upgrade delle utenze Pro in "nuove utenze Pro".


Le nuove utenze Pro offriranno esattamente tutto ciò che offrivano le vecchie utenze Pro, ma al doppio del prezzo. Per contro, tutti gli utenti che non sottoscriveranno il nuovo contratto a prezzo raddoppiato saranno automaticamente degradati ad utenti Free, e siccome le utenze Free saranno limitate a 1000 foto, la conseguenza per chi non accetterà di pagare il doppio per lo stesso medesimo scialbo servizio dell'anno scorso sarà la cancellazione delle foto dall'account a partire dal 5 Febbraio 2019!

Saranno cancellate tutte le foto caricate, a partire dalla più vecchia fino alla più recente, fino al raggiungimento della quota di mille immagini.

Moltissimi utenti hanno ovviamente ben più di mille foto, caricate, indicizzate e taggate con doviziosa pazienza nell'arco degli ultimi 15 anni. E' sufficiente aver caricato una foto ogni tre giorni nell'arco degli ultimi dieci anni per raggiungere la fatidica quota.

Il tutto è ovviamente segnalato con la minor evidenza possibile, scritto in piccolo e in grigio chiaro nell'email, dopo il più classico degli asterischi.


Eppure nella stessa e-mail i nuovi proprietari presentano la modifica unilaterale del contratto come una splendida notizia, necessaria perché hanno deciso di "sostenere e investire nel futuro della più grande e più influente collezione di fotografi del pianeta. Questo è il nostro posto per ispirare ed essere ispirati".


Purtroppo una simile manovra, caratterizzata da una scarsa trasparenza e ancor più scarsa lungimiranza, è esattamente il contrario di ciò di cui Flickr aveva bisogno in questo momento. Non può che allontanare utenti in un momento in cui la piattaforma si è già spopolata ed è ai minimi storici di utilizzo. Smugmug si sta comportando come un liquidatore che deve rientrare del suo investimento, cosa che probabilmente è. Invece di tenersi stretti gli utenti paganti rimasti li sta incentivando alla migrazione. Invece di coccolare i pochi fedelissimi offrendo loro qualcosa di nuovo ha deciso di raddoppiare i prezzi dietro la peggior minaccia che si possa fare ad un fotografo, cancellargli le foto a partire dalla più vecchia fino alla più recente.


Ovviamente chi ha comprato Flickr non ha capito che oltre ad aver acquistato un pacchetto di utenti ha anche messo le mani sul più grande database di immagini mai esistito, e che cancellandolo distruggerà in un sol giorno un enorme patrimonio visivo e bene culturale. Un giorno ricorderemo con tristezza il 5 Febbraio 2019 come oggi si ricordano i roghi di libri.

Per dare l'idea dell'immane patrimonio di immagini che sarà distrutto basta guardare l'installazione che Erik Kessels presentò al Foam di Amsterdam nel 2011, quando inondò le sale del museo con le stampe delle foto caricate su Flickr nell'arco di sole 24 ore dai suoi utenti. Il 5 Febbraio 2019 le foto caricate negli ultimi 15 anni da milioni di utenti scompariranno con un singolo click.


Erik Kessel, Foam di Amsterdam, 2011 - Le foto caricate su Flickr nell'arco di 24 ore

Qui troverete tre modi per scaricare le vostre preziose foto da Flickr e metterle al sicuro in tempo:

Questo invece è il breve comunicato via e-mail da parte della nuova gestione di Flickr:

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