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Canaletto in mostra a Roma a Palazzo Braschi

Dall'11 Aprile al 29 Agosto, per celebrare i 250 anni dalla morte di Giovanni Antonio Canal, Palazzo Braschi ospiterà la mostra "Canaletto 1697-1768".

Perché parliamo di pittura su un blog di fotografia? Perché come è noto Canaletto fu un grande utilizzatore della Camera Oscura, come veniva chiamata dai pittori di allora l'antesignana della fotocamera reflex. La sua è ancora conservata al Museo Correr di Venezia, ed osservandola si può dire che l'unica differenza sostanziale da una fotocamera reflex con mirino a pozzetto (tipo Hasselblad) era in effetti il supporto destinato a registrare le immagini. Non esistendo supporti fotosensibili, Canaletto ed i suoi colleghi tracciavano a matita le linee su un foglio di carta posto sul vetro smerigliato. Si può quindi dire che le sue immagini fossero (da un certo punto di vista) delle vere e proprie fotografie in cui la funzione del supporto fotosensibile era svolta dall'occhio e dalla mano del pittore.

Chi volesse approfondire l'argomento trova uno splendido articolo a riguardo al link [http://www.cultorweb.com/ottica2/Canaletto.html]

Nel museo Correr di Venezia è conservata una camera oscura che si dice appartenuta ad Antonio Canal detto Canaletto. Sul coperchio reca l'iscrizione: A.Canal

In alcune sue opere si nota persino il punto dove cambia il punto di fuga prospettico, perché il dipinto finale era il frutto di più immagini unite fra loro esattamente come si fa oggi per ottenere foto panoramiche.

Ad ulteriore riprova del fatto che i suoi dipinti fossero in effetti delle vere e proprie fotografie realizzate con il pennello, ricordiamo la nota vicenda relativa alle opere del nipote Bernardo Bellotto (noto con lo stesso pseudonimo dello zio, Canaletto).

I suoi dipinti furono essenziali per ricostruire il centro storico di Varsavia, completamente raso al suolo durante la seconda guerra mondiale, proprio perché assolutamente fedeli a quanto era andato distrutto in proporzioni, forme e colori, come delle fotografie.

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