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Immagine del redattoreGianluca Laurentini

Ho provato la Fujifilm X-S20, le mie prime impressioni


Ieri, mercoledì 24 maggio, Fujifilm ha presentato l'erede della X-S10, dopo due anni e mezzo dal suo arrivo nei negozi diamo il benvenuto alla X-S20. La X-S20 era una fotocamera attesa, non solo perché qualche notizia in anteprima aveva iniziato a trapelare nei giorni scorsi, ma anche e soprattutto perché tra gli esperti c’era la curiosità di sapere come si sarebbe evoluta nel tempo la serie X-S dopo il ritorno sulle scene della serie X-H nel 2022.


Avevo provato approfonditamente la Fujifilm X-S10 subito dopo la sua uscita e ne scrissi un lungo test per la rivista Fotografare quando lavoravo lì. La mia impressione in quel periodo fu che si potesse sintetizzare l’esistenza della X-S10 con 3 aggettivi: coraggiosa, perché tentava di parlare a un pubblico più largo di quello che già apprezzava il marchio Fujifilm; interessante, perché si poneva non solo come alternativa alla serie X-T, ma lo faceva con una scheda tecnica di tutto rispetto; intelligente, perché sacrificava qualcosa per avere un prezzo effettivo di vendita al pubblico inferiore ai 1.000 euro solo corpo. Il prezzo di listino era infatti di 1.019,99 euro, ma la realtà è che come capita quasi sempre quel prezzo nei negozi non c'è praticamente mai stato e il corpo macchina si è sempre venduto sotto la soglia psicologica dei 1.000 euro.


Ora con la X-S20 la Fujifilm ha fatto un passo che non saprei come definire perché è subito evidente che questa fotocamera abbia prestazioni superiori al modello che l'ha preceduta, anche se il sensore è rimasto lo stesso, ma di conseguenza anche il prezzo di listino è aumentato. Non si tratta di un azzardo, che ci sia una chiara intenzione di far crescere la serie X-S è evidente e non è detto che in futuro non arriveranno ulteriori modelli più economici ad affiancare quello più prestante. La strategia dietro questa mossa è chiara e a ogni mia domanda il buon Riccardo Scotti ha sempre saputo rispondere in modo pronto e professionale. Quel che rimane da capire è se il pubblico si accorgerà di questo significativo passo in avanti a livello di prestazioni che la avvicina ai modelli top di gamma e se allo stesso tempo accetterà un aumento di prezzo non indifferente visto che che da listino costa 1.429,99 euro.


Concentrandosi solo sulla fotocamera ci si trova al cospetto di una mirrorless che sin dal primo momento rivela un’eccellente ergonomia, migliore di altri corpi Fujifilm. Insomma sta veramente bene in mano ed è stato un peccato doverla restituire dopo due ore di scatti in giro per Milano. È abbastanza leggera e compatta da poter essere considerata una fedele compagna di chi ama la street photography e ha prestazioni che poco o nulla hanno da invidiare ad altre fotocamere considerate top di gamma. Il sensore è rimasto l’APS-C X-Trans CMOS 4 che trovavamo già sulla X-S10, il processore d’immagine è però stato aggiornato alla 5° generazione, infatti troviamo l’X-Processor 5. Abbandona la batteria NP-W126S per la più importante NP-W235, batteria che permette di raddoppiarne l’autonomia! Avete letto bene: raddoppiarne. Nonostante la nuova batteria adottata il peso rimane contenuto e la X-S20 paga solo una trentina di grammi in più sulla bilancia, fermandosi a 491 grammi con scheda e batteria. Mantiene la stabilizzazione sul sensore con un’efficacia che può arrivare ai 7 stop.



In ambito video la X-S20 consente di filmare fino al formato 6.2K/30P 4:2:2 a 10 bit e puntando a un pubblico di vlogger incorpora nella ghiera PSAM anche una voce Vlog che consente di semplificare il lavoro in questo ambito. Accedendo a questa funzionalità, quando si rigira lo schermo per guardarsi in fase di registrazione, una serie di grandi icone in semi trasparenza consentono di raggiungere molte funzioni dedicate e utili per i vlogger riuscendo a rendere il lavoro più agile e intuitivo.


Il modello che abbiamo provato naturalmente è di preproduzione visto che l’uscita sul mercato è prevista per luglio 2023, quindi il firmware non è quello definitivo, eppure l’ultima versione di Camera RAW già permette di aprire e lavorare i file RAW.



Ho effettuato questa prova su strada con il nuovo obiettivo Fujinon XF 8mm f/3.5R WR, un obiettivo ultragrandangolare la cui lunghezza focale corrisponde a un 12mm nel formato 35mm. Questo per la prova è stato da una parte un limite e dell’altra un vantaggio. Dico “limite” perché gli ultragrandangolari sono obiettivi particolari da utilizzare in contesti specifici e penso che se lo avessi avuto in città come Venezia o Firenze avrei dovuto impegnarmi molto per togliermi di bocca il sorriso per non sembrare fuori luogo durante il viaggio di ritorno in treno, invece Milano è una città che richiede lunghezze focali diverse e difficilmente serve utilizzare grandangoli oltre il 35mm, anzi posso dire che per le mie migliori foto scattate a Milano ho usato spesso un medio-tele. Si è invece trattato di un vantaggio perché, anche se è stata solamente una prima presa di contatto, è inutile dire che la qualità sembra essere eccezionale e il prezzo tutto sommato contenuto, sarà in vendita infatti a partire da luglio al prezzo di listino di 949,00 euro e già immagino quanti paesaggisti correranno a comprarlo.


Quando avrò la fotocamera per fare un test più approfondito potrò trarre delle conclusioni più strutturate di quelle che potrei darvi oggi, non a caso le ho definite semplicemente le mie impressioni, però la X-S20 si è rivelata una fotocamera interessante quanto ambiziosa. Ambiziosa perché è cresciuta come prestazioni, ma anche perché punta a una clientela disposta a spendere di più e quindi anche più attenta ai dettagli e più consapevole. È semplice da utilizzare e grazie alla conferma della ghiera PSAM più immediata per chi è alle prime armi. È una fotocamera ibrida pensata per vlogger e content creator, quindi va in direzione quasi opposta rispetto a quanto fatto con la X-T5, ma voler differenziare i propri prodotti e volerne averne di più adatti a chi pensa più a una fruizione su Youtube, TikTok o a Instagram che a esporre in una galleria non può e non deve essere considerato aprioristicamente un discorso sbagliato.


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