Intervista esclusiva al fotografo austriaco Miki Macovei, maestro del ritratto femminile
Quando hai deciso di diventare un fotografo professionista, e perché?
Non ho mai avuto intenzione di diventare un “professionista”. Mi è semplicemente capitato di incontrare persone che mi hanno chiesto di scattare un book o un servizio fotografico, e (più tardi) un matrimonio. I social media mi hanno fornito l’opportunità di mostrare il mio lavoro e di conseguenza le persone si sono convinte della qualità. Questo mi ha reso molto fiero.

Lavori su commissione o scegli location e modelle?
Lavoro principalmente su commissione ora, realizzando book, workshop seminari e matrimoni. Se avessi tempo a sufficienza, sceglierei modelle e location e mi godrei la libertà legata alla creatività.
Quanto è importante nel tuo lavoro pianificare in anticipo la location, l’atmosfera e la luce giusta per un servizio?
Dipende, se possibile provo a non pianificare troppo. Preferisco che le cose “accadano”. Una cosa che pianifico un poco, o con cui cerco sempre di lavorare, è la luce. L’aspetto della luce è veramente importante per me perché adoro i tramonti ed i controluce.
Che tipo di attrezzatura utilizzi per il tuo lavoro?
Utilizzo uno o due corpi macchina DSLR con ottiche a focale fissa che vanno dal 35mm all’85mm. Nei matrimoni utilizzo anche ottiche a focale variabile per praticità. un 70-200mm è LA lente da matrimonio.

C’è una immagine a cui sei particolarmente affezionato di cui vorresti raccontarci i retroscena?
Osservate l'immagine qui sopra. Ha una storia molto interessante, perché era già troppo tardi per la situazione di luce che avevo pianificato, ma la modella è meravigliosa nell’aspetto e nella posa, e dopo qualche ora di editing, dato che avevo bisogno di recuperare le luci alte del cielo che erano bruciate, è diventata una foto meravigliosa per me. Il consiglio riguardo al cielo venne dalla mia modella, lei è la mia ragazza ora ed è stato l’inizio di una lunga e bellissima storia. E’ stata una delle immagini di maggior successo ed è divenuto uno dei nostri soggetti più iconici per i successivi scatti di moda.
Come ti relazioni al soggetto quando scatti un ritratto? Bisogna cercare di costruire un “feeling magico”? Se è così, come cerchi di ottenerlo?
Tutto dipende dalla atmosfera che puoi creare con la modella. Se ognuno si sente a suo agio e ciascuno sta facendo il proprio lavoro allora è fantastico. La mia opinione è che ciascuno è importante allo stesso modo, indipendentemente dal fatto che la modella possa essere nuova nel proprio settore e che il fotografo possa essere un professionista di lunga data. Se si lavora con rispetto reciproco considerandosi tutti sullo stesso piano il risultato finale sarà ottimo e le immagini di grande effetto.

Come sono strutturati i tuoi workshop, e come è possibile partecipare?
I miei workshop sono spesso divisi fra teoria e pratica. Provo ad illustrare il mio flusso di lavoro nei servizi fotografici e come affronto l’editing delle immagini. E’ possibile vedere il calendario dei workshop e prenotarsi a questo link: http://macovei.at/workshops/ Sarebbe meraviglioso vedere molti fotografi motivati unirsi ai miei workshop con modelle meravigliose.
Al giorno d’oggi chi lavora con modelle fa un uso massiccio della postproduzione. Qual’è il tuo orientamento in tal senso?
Dipende molto, ma mi piace editare le immagini in maniera intensiva. Questo è dovuto al mio modo di scattare. Scatto molto in situazioni di controluce e spesso la pelle richiede più attenzioni a causa delle ombre. Anche il cielo ed i colori hanno bisogno di correzioni. In conclusione si, adoro la post-produzione.

La fotografia e le altre professioni correlate alla comunicazione stanno attraversando un periodo di grandi cambiamenti e rapide trasformazioni. Quali suggerimenti vorresti dare a coloro che stanno cominciando a lavorare in questo universo?
Questo universo in continua trasformazione è veramente difficile in questo momento. Bisogna essere molto pazienti ed ostinati. E’ necessario molto tempo per migliorare e diventare più popolari. Inoltre, è necessario crearsi un proprio stile. Non è necessario che sia qualcosa di totalmente nuovo, ma dovrebbe essere il TUO stile. E’ sufficiente fare piccoli cambiamenti a qualcosa di già visto per ottenere il risultato.
La fotografia è stato un percorso di ricerca interiore per te? Ti ha aiutato a conoscere meglio te stesso e già che ti circonda?
Sono sempre stato un consumatore seriale di materiale visivo. Disegno, pittura, fotografia: sono tutte cose molto eccitanti. Adoro VEDERE il mondo, e questo è il mio lato talentuoso. D’altro canto, sono completamente stonato.

La fotografia ti ha aperto strade od opportunità inaspettate?
La fotografia è sempre uno strumento per diventare di mentalità aperta nei confronti del mondo. Scoprire nuovo posti ed incontrare nuova gente è semplicemente gratificante e puoi collezionare molti bei ricordi. E’ anche un metodo per diventare più responsabile. Come fotografo hai la responsabilità di organizzare e dirigere molte cose, e provare a soddisfare le aspettative.
Qualche volta è come l’hashtag su Instagram. #photographyislife E la vita è bella ;-)

Miki Macovei è nato in Romania e si è traferito durante l’infanzia in Austria con la sua famiglia, frequentando lì la scuola e l’università.
E’ autodidatta nella fotografia dal 2012.
Ama viaggiare in giro per il mondo.
E' possibile vedere i suoi lavori ai seguenti siti: