La NASA vuole costruire un radiotelescopio sul lato nascosto della Luna per sfuggire all’inquinamento radio sulla Terra
- Alessandro Fabiani
- 1 giorno fa
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La NASA sta lavorando a un progetto ambizioso: costruire un radiotelescopio sul lato nascosto della Luna, un’area naturalmente schermata dai segnali radio terrestri. L’obiettivo è semplice ma fondamentale: creare un punto d’ascolto ideale per captare le onde radio provenienti dallo spazio profondo, lontano dalle interferenze sempre più presenti causate dai satelliti artificiali in orbita attorno alla Terra. Il telescopio, chiamato Lunar Crater Radio Telescope (LCRT), è in fase di sviluppo al Jet Propulsion Laboratory e potrebbe essere realizzato nei primi anni del 2030, se riceverà l’approvazione e i fondi necessari.
Si tratterebbe di una struttura enorme, con un’antenna dal diametro di circa 350 metri, installata all’interno di un cratere naturale già individuato nell’emisfero nord della Luna. Il luogo preciso non è stato ancora reso pubblico, ma il progetto prevede che l’intero sistema venga assemblato da robot, senza bisogno di intervento umano diretto.
A differenza dei telescopi ottici, che osservano la luce visibile, i radiotelescopi rilevano onde radio emesse da oggetti come galassie, pulsar e stelle lontane. Alcune di queste onde, soprattutto quelle a bassissima frequenza, non riescono a attraversare l’atmosfera terrestre e possono quindi essere studiate solo da fuori il nostro pianeta.
L’interesse crescente per questo tipo di osservazione nasce anche da un problema sempre più urgente: l’inquinamento radio causato dai satelliti. Le costellazioni in orbita bassa, come Starlink, inviano continuamente segnali che, anche se non diretti verso i radiotelescopi, interferiscono comunque con le osservazioni. Questo rende sempre più difficile rilevare i segnali più deboli e lontani, fondamentali per lo studio dell’universo. Secondo diversi astronomi, se il numero di satelliti continuerà ad aumentare, rischiamo di perdere per sempre alcune frequenze chiave per la ricerca. A questo si aggiunge un limite fisico: la nostra atmosfera blocca naturalmente le onde radio più lunghe di 10 metri, che sono proprio quelle che ci permetterebbero di studiare il cosiddetto Medioevo cosmico, un periodo dell’universo precedente alla formazione delle prime stelle, quando tutto era ancora buio e dominato da idrogeno neutro, fotoni e materia oscura.
Un’anteprima delle possibilità offerte dall’osservazione radio dalla Luna è arrivata nel 2024, quando il lander Odysseus, della missione Intuitive Machines, ha trasportato sulla superficie lunare lo strumento ROLSES-1. I dati raccolti hanno mostrato segnali radio, ma essendo il lander posizionato sul lato visibile della Luna, erano ancora presenti interferenze provenienti dalla Terra.
Questo ha confermato quanto sia importante trovarsi sul lato nascosto per ottenere misurazioni davvero pulite, in un ambiente radio-silenzioso.
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