Il Palio di Siena 2025: Tufo, Tradizione e Scatti Indimenticabili, il 2 Luglio
- Alessandro Fabiani
- 30 giu
- Tempo di lettura: 2 min

Il Palio di Siena del 2 luglio 2025 è ormai alle porte e la città comincia a respirare quell’atmosfera unica fatta di tufo rosa, bandiere svolazzanti e cori di tifosi che si mescolano al profumo delle rose di Provenzano.
Il primo appuntamento ufficiale è stato giovedì 26 giugno alle 19:00, quando dal Palazzo Comunale è stato svelato il Drappellone e gli addetti hanno completato la stesura del tufo in Piazza del Campo. In quei primi momenti si può cogliere il lavoro sincero dei volontari, le pale che sollevano polvere e microfoni che registrano ogni commento, un piccolo dietro le quinte che vale già da solo il viaggio a Siena.
Al mattino presto di venerdì 27 e sabato 28 giugno, tra le 5:30 e le 7:30, la piazza si è animata per le prove: i cavalli hanno galoppano lungo per il perimetro, scatenando nuvole di polvere color carne d’uovo che si adagiano sulle facciate medievali. È stato il momento ideale per chi ama la fotografia “sublime”, con la luce dell’alba che disegna ombre lunghe e insegna il senso del silenzio prima del clamore. Bastano pochi scatti per immortalare contrasti forti, dettagli sorprendenti nelle briglie e nei finimenti delle brigate.
La Tratta di domenica 29 giugno, alle 9:00 di mattina, è stata il cuore pulsante del Palio: un mortaretto apre la scelta dei cavalli da parte dei fantini, tra gesti veloci e sguardi carichi di tensione. Fotografare la trattativa significa raccontare un rituale fatto di sguardi d’intesa, sorrisi tirati e confraternite che si sostengono con il respiro collettivo.
E poi arriva la giornata fatidica di mercoledì 2 luglio: la Messa del Fantino alle 7:45 nella Cappella esterna di Palazzo Pubblico, la “Provaccia” alle 9:00, un’altra prova che porta in scena l’ansia prima della corsa, e infine il gran finale. Nel pomeriggio, prima con i mortaretti che chiamano i cavalli in piazza e poi con il Corteo Storico delle 17:15, si respira l’epica di secoli di tradizione. Al tramonto, quando il tufo si accende di arancio e il pubblico sussurra, scattare diventa un esercizio di presenza: ogni click racconta i colori delle casacche, la polvere in volo e l’emozione di un luogo che sembra fermarsi nel tempo.
Piuttosto che portarsi dietro solo un ricordo, vi invito a pensare al Palio come a un set a cielo aperto, dove ogni angolo nasconde un dettaglio da scoprire: il sorriso di un bambino, il gesto di un musico che accorda lo strumento, la determinazione del fantino prima del via. Inquadrare questi istanti significa trasportare in uno scatto l’energia di un evento che batte da secoli, sfidando il passare del tempo e restando sempre capace di sorprenderti. Se amate la fotografia, non c’è cornice migliore di un tramonto senese e di un tufo che vibra sotto gli zoccoli. Buono scatto!
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