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E' scomparso Robert Frank, il celebre autore di The Americans

E' sempre un triste compito dare annunci del genere: il 9 settembre è scomparso Robert Frank, uno dei fotografi più influenti del XX secolo, noto per aver realizzato nel 1955 (a soli 25 anni) il celebre libro "The Americans", punto di riferimento per tutta la fotografia di reportage del dopoguerra.


Nato in una famiglia svizzera di origini ebraiche, si trasferisce in america nel 1947. A New York Alexey Brodovitch lo ingaggia come fotografo di moda per Harper's Bazaar. Dei reportage in Perù e in Bolivia autofinanziati gli consentono di farsi un nome e di farsi notare da Edward Steichen, il quale includerà alcune sue fotografie nella mostra 51 American Photographers allestita al Museum of Modern Art di New York e poi nella celebre The Family of Man del 1955.

Nel 1955 Robert Frank è il primo fotografo europeo a ricevere la borsa di studio annuale promossa dalla Fondazione Guggenheim di New York. Con i soldi ricevuti viaggia per tutti gli Stati Uniti dal 1955 al 1956, scattando oltre 24.000 fotografie. Nel 1958 Robert Delpire pubblica a Parigi Les Américains, una selezione di 83 immagini tratte dal viaggio americano e l'anno dopo la Grove Press pubblica il volume negli Stati Uniti col titolo The Americans.

Entrerà in contatto con i principali esponenti della Beat Generation e stringerà una solida amicizia con Jack Kerouac, con cui effettuerà un viaggio verso la Florida nel 1958. Kerouac è anche l'autore del testo introduttivo per l'edizione americana di "The Americans".

Negli anni '60 abbandona la fotografia per dedicarsi al cinema. Collabora ancora con i beats, soprattutto Ginsberg, Orlovsky e Burroughs, ma anche con i Rolling Stones (Cocksucker Blues, 1972, documentario censurato dallo stesso gruppo), Tom Waits, Joe Strummer (Candy Mountain, 1986) e Patti Smith.

Dopo la tragica perdita della figlia Andrea, appena ventenne, Frank ricomincia a riutilizzare la macchina fotografica. Dalla metà degli anni settanta a oggi, la sua fotografia è lontana dai reportage precedenti: usa collage, vecchie fotografie, fotogrammi, polaroid; scrive, graffia e incide direttamente sul lato sensibile della pellicola.

Nel 1994 dona gran parte del suo materiale artistico alla National Gallery of Art di Washington che crea la Robert Frank Collection; è la prima volta che accade per un artista vivente. Nel 1996 ottiene l'Hasselblad Award[3] e nel 2000 il Cornell Capa Award. Tra il 2005 e il 2006 un'ulteriore retrospettiva della sua vita artistica gira il mondo: si tratta della mostra Robert Frank: Story Lines, partita da Londra nel novembre 2004.


Nel video che segue (in inglese) Robert Frank parla della sua opera più influente, The Americans.



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