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Come la NASA ha utilizzato il radar volante SOFIA per intercettare le molecole di acqua sulla luna



Innanzitutto occorre specificare che in realtà non si è trovata l'acqua sulla luna nella forma che noi conosciamo, ma si sono trovate le sue molecole nella regolite lunare. Per capire l'entità della scoperta occorre paragonarla con qualcosa a noi famigliare, come ad esempio il deserto Sahara.



La concentrazione rilevata è da 100 a 412 parti per milione, pari a circa una bottiglietta d'acqua da 33cl in circa un metro cubo di regolite, per paragone nel deserto del Sahara la quantità è di 100 volte superiore di quella rilevata con il sofisticato radar volate SOFIA sulla superficie Lunare.


Credito immagine: USRA / Phil Watts


I risultati del radar SOFIA si basano su anni di ricerche precedenti che esaminano la presenza di acqua sulla Luna. Quando gli astronauti dell'Apollo tornarono per la prima volta dalla Luna nel 1969, si pensava che fosse completamente asciutta, solo negli ultimi 20 anni, con il Lunar Crater Observation e il Sensing Satellite della NASA , si hanno avuto conferme della presenza di ghiaccio nei crateri permanentemente in ombra attorno ai poli della Luna.


Nel frattempo, diversi veicoli spaziali , tra cui la missione Cassini e la missione per la cometa Deep Impact , nonché la missione Chandrayaan-1 dell'Indian Space Research Organisation, e il telescopio a infrarossi della NASA a terra, hanno esaminato ampiamente la superficie lunare e hanno trovato prove di presenza di acqua nelle regioni più esposte al sole. Ma purtroppo gli strumenti integrati per quelle missioni non erano in grado di distinguere definitivamente la forma in cui era presente se H2O o OH.


Il sistema SOFIA in realtà non è nuovo, anzi viaggia da ormai una decina di anni nei cieli, continuamente perfezionato, ma mai utilizzatore osservare la superficie della Luna.



Volando ad altitudini fino a 13.000 metri, questo aereo di linea Boeing 747SP modificato con un telescopio di 270 cm di diametro supera oltre il 99% del vapore acqueo nell'atmosfera terrestre per ottenere una visione più chiara dell'universo a infrarossi.



Utilizzando la sua Faint Object infraRed CAmera for the SOFIA Telescope(FORCAST), SOFIA è stato in grado di rilevare la lunghezza d'onda specifica delle molecole d'acqua, a 6,1 micron, e ha scoperto una concentrazione relativamente sorprendente nel cratere di Clavius, una zona colpita dal sole e non in ombra. Secondo uno studio pubblicato su Nature - qui - sembrerebbe che l'acqua rimanga intrappolata in ombre che si formano sulla superficie e che raggiungono i 0 gradi



Ma cosa è in sintesi il FORCAST del telescopio SOFIA?


Il FORCAST- Faint Object infra Red CAMera per l' SOFIA Telescope - è una telecamera a medio infrarosso a doppio canale e sensibile allo spettrografo da 5 a 40 μm. Ogni canale è costituito da un array di 256x256 pixel che produce un campo visivo istantaneo di 3,4'x3,2 'con pixel da 0,768' ', dopo la correzione della distorsione.

Un esempio di quello che percepisce il FORCAST


Grazie al SOFIA e alla sua tecnologia a infrarossi la corsa allo spazio prendere ancora più forza, in quanto sarà possibile trasportare maggiore materiale da costruzione senza preoccuparsi "relativamente" del trasporto dell'acqua. In fine per concludere quello che rimane da capire è come non essendoci atmosfera le particelle di acqua non si allontanino dalla superficie lunare mentre qualcosa le trattiene, ma soprattuto sembra che qualcosa le produca.


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