Draconidi al crepuscolo 8 ottobre, la pioggia capricciosa che ama sorprendere
- Alessandro Fabiani
- 5 ott
- Tempo di lettura: 3 min

Le Draconidi non sono come le Perseidi estive, non riempiono il cielo per ore in modo regolare. Hanno un carattere loro, quasi lunatico: amano il crepuscolo serale e, alcune annate, si accendono all’improvviso come se qualcuno avesse premuto un interruttore. Il radiante abita la costellazione del Drago, alta a nord nelle prime ore della sera di ottobre, e questo rende particolare l’esperienza: non bisogna aspettare la notte profonda, spesso il momento migliore è quando il blu del cielo non è ancora diventato nero. Per la fotografia è una situazione rara, perché il crepuscolo dona un gradiente di colore che può trasformare anche poche meteore in un’immagine dalla forte identità.
Le Draconidi sono figlie della cometa Giacobini–Zinner e portano con sé granuli fragili che a volte si incendiavano in grande quantità, come negli storici outburst del 1933 e del 1946, o più recentemente in anni che hanno sorpreso anche gli osservatori professionisti. Questa imprevedibilità è la loro cifra poetica: si esce senza garanzia, si piazza la fotocamera in direzione nord con un grandangolo luminoso e si lascia che la fortuna, unita alla perseveranza, faccia il resto. In termini pratici, la messa a fuoco sulle stelle, un’esposizione continua con intervallometro e una posizione che minimizzi il bagliore lunare (quando presente) sono i tre pilastri. Se la Luna è alta e brillante, le meteore più deboli scompaiono, ma una o due scie robuste possono ancora bucare il cielo e il sensore.
Una curiosità affascinante riguarda la tempistica: molte piogge meteoriche danno il meglio nella seconda parte della notte, quando il radiante è più alto. Le Draconidi, al contrario, si concentrano spesso in serata, quasi a volerci dire che non tutte le regole sono scritte nella pietra. È lo sciame ideale per imparare l’arte della “pazienza a tempo”: si lavora per finestre compatte, si accetta l’idea del fallimento elegante e ci si fa sorprendere quando il caso decide di essere generoso. E anche se le meteore saranno poche, un crepuscolo nordico con un casolare, un crinale o un faro in silhouette può già dar vita a un’immagine con una sua dignità narrativa.
8 ottobre – Sciame meteorico delle Draconidi – Le Draconidi raggiungono il picco intorno al 7–8 ottobre di ogni anno . Si tratta di una pioggia di meteore inusuale, generata dai detriti della cometa 21P/Giacobini-Zinner.
Data e orario: notte dell’8 ottobre (picco atteso nelle ore serali, intorno al tramonto del Sole del 8/10). Le Draconidi sono uno sciame peculiare perché spesso il maggior numero di meteore si osserva nelle prime ore della sera, subito dopo il crepuscolo del 8 ottobre, invece che all’alba come avviene per altri sciami.
Direzione: il radiante è nella costellazione del Drago (Draco), vicino alla testa del Drago, nei pressi di Ercole. Questa zona di cielo nel mese di ottobre si trova alta verso nord-ovest nelle prime ore della sera. In pratica, conviene osservare verso Nord e in alto (il Drago è circumpolare e si trova a elevate altezze nel cielo settentrionale durante la sera) per aumentare le probabilità di avvistare meteore che sembrano irradiarsi da quella direzione .
Visibilità dall’Italia: lo sciame delle Draconidi è generalmente povero di meteore (ZHR tipico ~10 meteore/ora), ma è noto per improvvisi outburst imprevedibili – ad esempio nel 2012 arrivò inaspettatamente a centinaia di meteore all’ora . Nel 2025 le condizioni sono sfavorevoli: la Luna sarà quasi piena (fase 98% l’8 ottobre, appena trascorsa la Luna Piena del 7 ottobre), illuminando il cielo e riducendo drasticamente la visibilità delle meteore più deboli . Solo eventuali bolidi (meteore molto luminose) potrebbero emergere dal chiarore lunare. Si consiglia di provare ad osservare subito dopo il crepuscolo serale dell’8 ottobre, prima che la Luna sorga troppo alta, da un luogo buio lontano dalle luci cittadine.
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