Cerere in opposizione il 2 ottobre , fotografare un pianeta nano “stellare”
- Alessandro Fabiani
- 3 giorni fa
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C’è qualcosa di poeticamente spiazzante nel dedicare una serata a un puntino che, a prima vista, sembra identico a tutti gli altri. Eppure quel puntino è Cerere, il primo pianeta nano scoperto dall’umanità e il più vicino a noi, in bilico tra mito e scienza. Fu individuato nel 1801 dall’astronomo palermitano Giuseppe Piazzi, che inizialmente lo battezzò “Cerere Ferdinandea” per omaggiare sia la dea delle messi sia il sovrano borbonico; la parte “Ferdinandea” venne poi abbandonata per ragioni politiche. Da allora Cerere ha continuato a sorprenderci, fino alla missione Dawn della NASA che ne ha rivelato crateri e misteriose macchie luminose nel bacino di Occatore, depositi di sali che raccontano una storia geologica più attiva del previsto.
Per un fotografo, l’opposizione è il momento giusto per cercarlo: è più alto nel cielo e relativamente più luminoso. La tecnica è meno scenografica delle grandi congiunzioni, ma appagante per chi ama il racconto lento del cielo. Si parte con una messa a fuoco precisa su una stella e un inquadramento che contenga qualche asterismo facile da riconoscere. Un teleobiettivo lungo o un piccolo telescopio aiutano a separare il campo, ma anche un 300 mm su una mirrorless moderna, ben puntata su treppiede, può bastare. La magia nasce nel tempo: si fotografa la stessa porzione di cielo in due notti consecutive, mantenendo l’inquadratura più simile possibile. Al computer, sovrapponendo gli scatti, le stelle resteranno ferme e solo un puntino avrà cambiato posizione. Quello è Cerere, il “viaggiatore” tra le stelle fisse.
Se non si dispone di un astroinseguitore, si lavora con pose relativamente brevi per evitare scie stellari, compensando con ISO più alti e magari con uno stacking di più fotogrammi. Non è una caccia al dettaglio, è una caccia alla differenza: la fotografia diventa prova, piccola astrometria da salotto. Una curiosità piacevole da raccontare accanto all’immagine finale è la natura “ibrida” di Cerere: per decenni lo abbiamo chiamato asteroide, poi pianeta nano. È una sfumatura semantica che rispecchia bene ciò che accade in camera chiara dopo due notti: la scoperta non è nel singolo scatto, ma nello scarto tra due fotografie che insieme firmano la traiettoria di un mondo.
2 ottobre – Cerere in opposizione – Il pianeta nano Cerere raggiunge l’opposizione (in allineamento opposto al Sole) il 2 ottobre .
Data e orario: notte del 2 ottobre (Cerere è visibile per l’intera notte) .
Direzione: nella costellazione della Balena (Cetus), sorge a est dopo il tramonto e culmina a sud intorno a mezzanotte, a circa 30° sull’orizzonte sud.
Visibilità dall’Italia: Cerere, di magnitudine ~7,6 al picco, non è visibile a occhio nudo ma può essere individuato con cieli bui tramite un piccolo strumento . Il passaggio in opposizione significa che è relativamente vicino alla Terra e più luminoso del solito. È consigliato osservare da luoghi con poco inquinamento luminoso, poiché la sua luce è debole e può confondersi con le stelle di sfondo.
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