Festa del Redentore a Venezia: storia, atmosfera e suggestioni fotografiche, sabato 19 luglio
- Alessandro Fabiani
- 10 lug
- Tempo di lettura: 2 min

La recente cerimonia nuziale di Jeff Bezos e Lauren Sánchez, celebrata a Venezia tra l’isola di San Giorgio Maggiore e l’Arsenale il 27 giugno, ha acceso un acceso dibattito cittadino: oltre 250 ospiti vip, ricevimento di lusso e persino minacce di protesta da parte di gruppi che accusano la “privatizzazione” degli spazi pubblici. Questo episodio sottolinea le tensioni tra la vocazione aperta di Venezia e il turismo elitario, e ci introduce perfettamente alla Festa del Redentore, che torna sabato 19 luglio 2025 e rappresenta invece un rito collettivo, popolare e partecipato.
Alle 20:00 di sabato 19 luglio si riaprirà il ponte galleggiante che collega le Zattere all’isola della Giudecca, lo stesso percorso istituito nel 1577 come voto della Serenissima per ringraziare la Madonna della liberazione dalla peste. Poco dopo le 23:30, quando il cielo sarà ormai buio, scatterà lo spettacolo pirotecnico sul Bacino di San Marco: quaranta minuti di esplosioni, scie di luce e riflessi che animano le facciate dei palazzi e l’acqua increspata. Domenica mattina, tra calli e fondamenta, torneranno le regate tradizionali con le imbarcazioni a remi, in un’alternanza di devozione, festa e competizione.
Da fotografo, il Redentore è un’occasione straordinaria. Basta arrivare con qualche ora di anticipo per scegliere un buon punto di ripresa: che siate sulla riva delle Zattere, sul lungo Giudecca o su una gondola in bacino, avrete cornici e prospettive diverse. Durante i fuochi, sperimentate esposizioni lunghe (alcuni secondi) per catturare l’arco luminoso delle esplosioni e tempi più rapidi per isolare i singoli lampi. Il contrasto tra il blu della notte e il calore dei razzi regala un’ampia gamma di tonalità da esplorare, mentre il riflesso sull’acqua moltiplica le composizioni. All’alba successiva, con il ponte ancora montato, la luce morbida e la quiete dei remi offrono scorci intimi: corde tese, sagome di barche e l’eco delle celebrazioni appena concluse, perfetti per uno storytelling fotografico che va oltre l’effimero.
In un tempo in cui la città si interroga sul rapporto tra sacro, pubblico e privato, la Festa del Redentore resta un’esperienza autentica da vivere e raccontare con l’obiettivo: un momento in cui Venezia si ritrova unita, lontana dalle polemiche del jet set, e si offre al vostro sguardo come set unico, ricco di storia e di luce. Buono scatto!
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