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Intervista a Steve Winnie

Aggiornamento: 26 ago 2021



Steve Winnie è probabilmente uno dei più grandi collezionisti di fotocamere negli Stati Uniti. Gli abbiamo chiesto di raccontarci come è nata la sua passione.

Grazie per il tuo tempo Steve. Puoi raccontarci come è nato il tuo interesse per il collezionismo fotografico e quando?


Per prima cosa, devo sottolineare che rispetto a quella di molte persone la mia collezione non è molto grande; alcuni hanno una collezione molto più grande. Tuttavia, la mia si concentra su alcune fotocamere specifiche e credo di avere una delle collezioni più grandi in quella categoria.

Il mio interesse per la fotografia è nato quando avevo circa cinque anni e la mia madrina mi ha regalato una macchina fotografica giocattolo. Puntandola verso la luce del sole si otteneva la foto di una nave, di un treno, di un aereo, ecc. Ecc. Ho capito subito che era un giocattolo, e questo mi ha lasciato un po insoddisfatto.

Quando avevo circa sette anni stavo andando a scuola quando ho guardato giù in un fosso, dove c'erano alcune erbacce. Mi sono reso conto che se avessi avuto una macchina fotografica avrei potuto far sembrare quella vista come se stessi volando sopra una foresta in un aeroplano. Il desiderio di scattare una foto e poi manipolarla si è acceso in me. Più tardi a scuola ho preso le prime lezioni di fotografia e da quel momento in poi sono rimasto affascinato.

Nel gennaio del 1976 ero un soldato dell'esercito di 18 anni e mi ero appena trasferito all'estero. Ci era voluto un po per ottenere la mia paga, e finalmente mi trovavo in un negozio con un gruzzoletto di paga arretrata; Stavo per comprare una macchina fotografica, e ed ero indeciso fra la Nikkormat e la Minolta SRT 202. Avevo abbastanza soldi per acquistare la Nikkormat solo corpo o il kit Minolta comprensivo di corpo ed obiettivo. Avrei potuto prendere la Nikon e poi aspettare fino al successivo giorno di paga per l'obiettivo, oppure prendere la Minolta e un rullino e iniziare a scattare quel giorno stesso. Comprai la Minolta. Con il passare del tempo ho acquistato obiettivi aggiuntivi, che erano più convenienti dei Nikkor. Mi resi conto che avrei dovuto aspettare molto tempo prima di permettermi attrezzature costose e perdere così molti scatti. Non si guadagnano soldi con gli scatti mancati, perciò decisi di comprare quel che potevo permettermi. Sono passati 45 anni, e in tutto questo tempo non credo che il mio lavoro abbia mai sofferto molto della mancanza di qualità delle lenti. Può aver fallito l'operatore, ma le attrezzature le ottiche Minolta si sono sempre rivelate affidabili, scatto dopo scatto


Un anno dopo l'acquisto dell'SRT 202 tornai al negozio, principalmente perché tutti a quel tempo compravano fotocamere con il corpo nero e anch'io ne desideravo una. Era sciocco, ma il mondo della fotografia è legato alle mode come qualsiasi altra cosa; se il trend fosse stata la falsa radica in plastica, come nel cruscotto della mia auto, molto probabilmente avrei desiderato quello. (Grazie a dio la finta radica non si è mai vista nelle fotocamere).

Minolta aveva due fotocamere di livello professionale di colore nero in stock: la XE e la XK. Volevo la XK perché era bella, ma ho optato per la XE perché era più conveniente. Si è rivelata la scelta migliore che abbia mai fatto. Ho portato con me un paio di XE-7 per circa 35 anni ed erano robusti, affidabili e precisi. Successivamente, avendo sentito parlare della partnership Leica-Minolta, decisi che volevo provare la versione Leica. Questo fatto ha segnato per me il confine fra l'avere semplicemente un mucchio di fotocamere e l'inizio di una vera collezione. Ero in pensione, annoiato ed avevo un po 'di soldi, peciò decisi di collezionare l'intera linea della XE e delle Leica R3. Dopo aver acquistato una Minolta XD in un acquisto all'ingrosso mi sono accorto che mi piaceva anche quella, ed ho deciso di provare la versione Leica, così ho proseguito con le Leica R4-7, e questo ha portato alla mia situazione attuale, in cui non saprei dire quale Leica R mi piace di più. Questo non ha stravolto le mie preferenze personali di base, poiché so che le mie Leica R3-R7 sono Minolta nel profondo. Ho circa 120 Minolta e Leica, vale a dire che ho molte versioni di tre fotocamere: SRT, XE/R3 e XD/R4-7.


Quante fotocamere possiedi attualmente?

Possiedo all'incirca 200 fotocamere, forse anche qualcuna in più.


Hai notato un aumento del valore delle fotocamere vintage da quando hai iniziato la tua collezione? Secondo te potrebbe essere un buon investimento? Sono in qualche modo un bene rifugio?


Ho visto un aumento del costo delle fotocamere vintage e ho suddiviso tutte le fotocamere in due gruppi: (a) quelle che possono essere utilizzate (b) quelle che sono belle solamente da collezionare. Il valore di quelle utilizzabili sembra aumentare, mentre le fotocamere da collezione tendono ad avere prezzi piuttosto statici... a meno che non si trovi un buon affare. In questo momento storico la maggior parte delle fotocamere di entrambi i gruppi appaiono sul mercato dell'usato per la prima volta in occasione di svendite a seguito della scomparsa del proprietario precedente. Se si riesce ad acquistarle in occasioni del genere possono essere un buon investimento. Una volta entrate sul mercato il loro valore si livella al valore di mercato e non si riesce ad avere un margine di ricavo. È bene conoscere il valore dell'articolo prima di acquistarlo. A volte acquisto lotti di fotocamere all'ingrosso, pagando un po di più del loro valore le singole fotocamere per ottenerne una che è stata enormemente sottovalutata nello stesso lotto. Per quanto riguarda il "bene rifugio" è importante ammettere che le fotocamere classiche sono un mercato di lusso e la bolla potrebbe esplodere in qualsiasi momento. In questo momento la pellicola è popolare, ma questa tendenza durerà? Alcune fotocamere, come la Nikon F2 o la Leica R6 sono meccaniche e dovrebbero funzionare tra 100 anni, come un bell'orologio. Le fotocamere elettroniche, come la Nikon F3 e la Leica R7, potrebbero avere guasti elettronici in qualsiasi momento e sono un investimento meno affidabile. Le tendine di stoffa tendono a degradarsi nel tempo, perciò non pagherò tanto per quei corpi. Mi piace acquistare fotocamere meccaniche con otturatori in metallo e attacchi per obiettivi standard, come la serie F di Nikon. Infine, mi piace guardare al formato: ad esempio, posso acquistare pellicole da 35 mm in molti negozi e il mio negozio locale svilupperà e scansionerà la pellicola in meno di un giorno per una cifra modesta. Le mie Mamiya M645 sono ottime fotocamere ma la pellicola costa di più ed è difficile trovare qualcuno che sviluppi e scannerizzi la pellicola; chiunque faccia quel lavoro fa pagare molti più soldi. Perciò i costi operativi di una fotocamera sono da tenere seriamente in considerazione.


Esegui qualche tipo di revisione dopo l'acquisto delle fotocamere, o qualunque tipo di manutenzione periodica?

Non appena una fotocamera entra nella collezione la pulisco, la collaudo, la fotografo, la inserisco nel mio database, rimuovo le batterie, aziono l'otturatore, chiudo tutte le aperture con dei tappi e la ripongo in una custodia rigida. Alcune fotocamere e soprattutto obiettivi li invio per un aggiornamento; ad esempio aggiorno spesso gli obiettivi Nikon F da non-ai ad ai. Il valore dell'aggiornamento può far aumentare sensibilmente il valore del pezzo. Non posso fare a meno di sottolineare l'importanza di tenere una sorta di inventario. Molto spesso vi sono piccoli cambiamenti all'interno della produzione di una fotocamera che distinguono i primi modelli dalle versioni successive, strani cambiamenti qua e là che fanno la differenza per i collezionisti. E' più facile visualizzare una fotocamere dalla sua foto piuttosto che mettere a soqquadro la collezione per controllare una piccola caratteristica. Avere un buon registro aiuterebbe anche in caso di richiesta di risarcimento assicurativo, se mai disgraziatamente dovesse capitare.

Conservo le fotocamere principalmente in custodie rigide per controllare la temperatura, la polvere e i danni occasionali. Quando apro una custodia provo a far scattare le fotocamere perché è un bene per le parti meccaniche, ma principalmente, no, non eseguo la manutenzione regolare delle fotocamere in collezione. Sottopongo a controlli periodici quelle che uso per mantenerle in forma.

Dove compri principalmente le tue fotocamere?


Ho acquistato molte fotocamere online, ma sempre con molta attenzione. Nell'anno 2019 ho scoperto che stavo pagando circa il 33% in più in tasse e spedizione. Questi sono costi che si sommano al prezzo di una fotocamera, ma non ne incrementano il suo valore. Se riesco a trovare un affare in Giappone o nell'UE e pagare le tasse e la spedizione negli USA per una cifra inferiore a quella che corrisponde al suo valore negli Stati Uniti, lo faccio.

Altrimenti avrebbe più senso pagare di più e acquistare localmente, in fin dei conti. A parte questo, preferisco le vendite di chi sta svendendo all'ingrosso per liberare la casa del nonno. La famiglia di solito è disposta a vendere all'ingrosso se tolgo tutta quella roba da casa in una sola volta. I negozi tendono a guardare i prezzi su Internet, il che fa aumentare i prezzi. Infine, di tanto in tanto pubblico un annuncio che dice che acquisterò qualsiasi fotocamera, il che si conclude con vari livelli di successo. La mia collezione è orientata a Minolta e Leica, perciò quando apro la porta a "qualsiasi" altra macchina fotografica spesso mi ritrovo con spazzatura, perciò non lo faccio più molto spesso.


Puoi dirci quale fotocamera è la tua preferita? Ce ne è qualcuna che utilizzi tutti i giorni?


Le mie fotocamere a pellicola preferite sono Leica R5, R-E, R6 e R7. Quando esco a scattare foto di solito porto con me una Nikon D850 per il mio lavoro digitale e una Leica per il mio lavoro su pellicola. Ultimamente porto anche una Minolta Super "A" del 1958. L'altra mia borsa contiene una Nikon F3, e molto spesso scelgo di scattare con quella e la D850 contemporaneamente usando obiettivi simili coerenti con l'epoca della macchina fotografica. Ad esempio userò il classico Nikkor 50mm f ~ 1.4 sull'F3 e un moderno Nikkor 50mm sull'850. Il mio obiettivo preferito è il Nikkor 105micro, e a volte desidero uscire montandolo sia sull'F3 che sull'850 senza portare con me nessun'altra lente.



Sei particolarmente affezionato ad alcune delle tue fotocamere per qualche motivo? Hai mai provato a scoprire la storia di chi li ha usate prima di te?

Per quanto riguarda la storia delle mie fotocamere, il più delle volte non ho modo di scoprire nulla. Tuttavia ho diverse fotocamere che mi sono state donate da amici, perciò so molto su di loro. Ad esempio, ho una Minolta SRT 102 che apparteneva a un amico che l'ha portata con sé a un corso di fotografia in un parco della California. Lì il suo insegnante ha presentato "un vecchio tizio" che stava aiutando con la classe. Il "Vecchio Tizio" ha mostrato al mio parente alcuni suggerimenti e trucchi utilizzando l'SRT 102 come esempio. Il "Vecchio Tizio" si è rivelato essere Ansel Adams.


Come è nata la tua passione per la fotografia? Puoi raccontarci qualcosa della tua vita, di quando hai fotografato band a Seattle negli anni '90 ad esempio?

Al tempo della scuola ho scoperto che la fotografia è un hobby abbastanza poco costoso se stai attento. Dopo un po' la gente cominciò ad interessarsi al mio lavoro, e questo è sempre una cosa positiva. Essenzialmente, ovunque andassi vedevo cose a cui scattare foto. Come per quelle erbacce nel fosso tanto tempo fa, mi resi conto che se avessi usato un certo obiettivo o angolazione, o forse un'impostazione diversa, avrei potuto prendere qualcosa di usuale e renderlo insolito. Ho sempre odiato il lavoro in studio e preferisco fotografare le persone in contesti informali. Le mie sessioni sono molto divertenti... cerco di renderle il più divertente possibile con barzellette e facendo provare ai miei soggetti tutte le cose che li fanno divertire e che si vedono nelle immagini. Mi piace quando i sorrisi vanno dritti agli occhi; se gli occhi sorridono, il resto dello scatto è facile.

Negli anni '90 stavo lavorando nel centro di Seattle, nel periodo in cui Seattle era il centro di un boom musicale ... Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden, solo per citarne alcuni. Molti dei miei colleghi erano musicisti nel loro lavoro quotidiano, cosa che capivo: ero un fotografo nel mio lavoro quotidiano. I miei amici mi avrebbero invitato ai loro concerti e avrei avuto accesso nel backstage a molte band emergenti. I bar ci davano birra gratis e fui invitato alle uscite di fumo pre-concerto sul retro; quando facevamo gli spettacoli del fine settimana, portavo una grande tenda e un po 'di cibo. È stato molto divertente e ho visto molti spettacoli; Non ho mai chiesto di pagare ad un musicista una foto. C'erano loro per la musica e io per le foto; nessuno di noi guadagnava soldi, ma ci siamo ubriacati e ci siamo lasciati insieme e tutto ha funzionato. Ho fatto alcune copertine di album ma le band non sono mai andate da nessuna parte.



In questi giorni fotografo un sacco di animali selvatici, cervi, coyote, falchi, aquile, leoni marini, cose del genere. Dove vivo posso andare dalla riva del mare alla cima di una montagna in 50 chilometri, quindi ho molta varietà. Vivo seguendo la regola che il miglior cacciatore ha più successo se continua a colpire in un'area contenuta in un cerchio di circa 20 km di diametro. Tornare negli stessi posti più e più volte in tutte le stagioni e con il tempo mi insegna cosa ci vive, quando c'è, dove guardare. Ho un amico che percorre regolarmente 1.000 km con i suoi "safari fotografici", ma quello che sta davvero facendo è vagare senza meta sperando che uno scatto si presenti davanti a lui. Non si sta concentrando sul suo lavoro, perciò ottiene solo ciò che gli capita per caso.

Ci sono giorni che funzionano molto bene, ma nel tempo ho sempre lavorato meglio in luoghi specifici per certi tipi di scatti dove l'esperienza mi dice cosa potrei aspettarmi quando ci arriverò. Inoltre, la mia famiglia vive qui da molto tempo e mi piace la storia locale, così tanto che desidero farne parte. Quindi ho scattato molte foto nella mia città natale, alcune storiche e alcune che mostrano cambiamenti. Un giorno anche quelle immagini diventeranno storia.


Anche io colleziono fotocamere, quindi immagino di comprenderti abbastanza bene. Più ne possiedo, però, più mi rendo conto che da un certo punto di vista le fotocamere sono tutte uguali, e che sono tutte lo stesso strumento. Per vivere in pace con se stessi ne basterebbe una sola, utilizzata bene, eppure ogni tanto ne compro comunque un'altra.

Perché decidi di acquistare una nuova macchina fotografica? Cosa ti spinge a farlo? Lo fai considerandolo un investimento economico, o per completare una collezione, o semplicemente per il piacere di poter toccare con mano un certo modello e scoprire le piccole differenze?


Cosa mi spinge ad acquistare un'altra fotocamera? A volte vedo una macchina fotografica povera e maltrattata ferma in un negozio di beneficenza che semplicemente grida di essere salvata. Altre volte ne vedo una che desidero ma ne compro altre insieme a quella per ridurre il costo per singola fotocamera. Di solito posso fare un affare migliore se compro un intero lotto. Anche conoscere una particolare fotocamera è fondamentale. Molti hanno problemi comuni e dopo un po' li impari a riconoscere. Se individuo il problema e capisco che la soluzione è costosa lo evito; d'altra parte, se penso che sia facile da riparare lo comprerò a un prezzo stracciato perché per come la vede il venditore la fotocamera è rotta.

Ad esempio, a volte "esposimetro impreciso" significa solamente che qualcuno lo ha impostato su EV -2 e non lo ha mai resettato. Si tratta solo si scoprire come stanno le cose.

Questo è utile anche per individuare piccole differenze nella produzione. I collezionisti amano trovare numeri di serie bassi e pagheranno di più per averli. Gli utenti saggi acquistano macchine con numeri di serie che indicano una produzione più recente perché è ci sono buone probabilità che arriveranno con tutti gli aggiornamenti e con meno usura rispetto a un'edizione precedente. Ad esempio, ho una F3 prima serie; è un'ottima fotocamera ma le versioni successive sono migliorate e non hanno 40 anni di usura dovuto al motore. Perciò ho acquistato delle F3 ultimamente; La scorsa settimana ne ho quasi comprata una con una ammaccatura sulla lente. Per me era interessante, ed è questa la chiave della mia collezione: compro ciò che trovo interessante. Mi piace vedere il progresso delle fotocamere da un'epoca all'altra. 50 anni fa nessuno pensava all'ergonomia della fotocamera; mentre attraverso le generazioni di fotocamere si può vedere e sentire le forme cambiare fino a quando non ottieni le fotocamere molto confortevoli che abbiamo oggi. Mi piacciono le moderne Leica, ma la ho la sensazione di tenere in mano una scatola, mentre la mia D850 si adatta alla mia mano come se fosse stata fatta apposta ... e lo è.

Negli anni '30 costruirono fotocamere "Art-Déco" che sono piuttosto belle; questo ebbe fine con il look ultramoderno degli anni '50. Nel 1980 Nikon aggiunse la striscia rossa alla F3 e riprese il concetto che la fotocamera deve essere bella. Mi piacciono le fotocamere di bell'aspetto. Le fotocamere si sono evolute e se limitiamo lo guardo ad un unico marchio possiamo vedere quell'evoluzione nel corso dei decenni.

Come ho già detto, ho iniziato con un SRT 202 e un XE-7 45 anni fa. Quando sono andato in pensione ho deciso di collezionare l'intera linea XE (XE, XE-1, XEb, XE-7) e l'intera linea SRT, il che si è rivelato un errore perché ho circa 20 versioni diverse della stessa fotocamera e ancora non ho tutte le varianti. Se si elimina l'esposimetro accoppiato internamente si ottiene la linea SR; Ne ho acquistate solo otto circa prima di smettere prudentemente. Solo per completare le versioni di DUE fotocamere mi sono ritrovato con circa 50 corpi e avrei potuto continuare. Allo stato attuale ho Minolta SR, SRT, XE, XK, XD, serie X-700, serie XG, alcuni Maxxum, una mezza dozzina di telemetri, una delle prime Minolta pieghevoli e una spy-camera da 16 mm. Si tratta di oltre 100 fotocamere della stessa marca.

Poi ci sono i fratellastri Leica. Le cose possono sfuggire di mano abbastanza rapidamente.

Perciò quella metà della mia collezione è strutturata. L'altra metà è più o meno ciò che mi è capitato per le mani e non ho venduto o scambiato. Quella metà non strutturata è per certi versi molto più interessante. Tuttavia include molte fotocamere che non verranno mai più utilizzate perché nessuno produce più certi formati di pellicola.


Che emozioni ti regalano gli strumenti fotografici? Collezioni anche altri oggetti?

Cosa mi spinge? Adoro fare belle foto e sebbene non guadagni direttamente da questo ci sono molte persone a cui piace il mio lavoro e ne guadagno in soddisfazione personale. Sono costantemente alla ricerca della perfezione, portando me stesso e la mia attrezzatura ai limiti estremi delle nostre capacità. Molte delle mie fotocamere mi danno sensazioni meravigliose, sono una gioia da usare. Alcune fotocamere fanno "clunk" e altre "click"; alcune mi danno belle sensazioni perché i comandi si trovano in punti naturali per l'utilizzo, e in altre tutto questo semplicemente non accade. Quella Nikkormat che desideravo così tanto 45 anni fa si è rivelata avere l'anello della velocità intorno all'otturatore, il che non mi interessa affatto, e l'obiettivo non-ai "twist & shout". La fotocamera non mi appare naturale, mentre la F3 successiva mi da sensazioni molto migliori, anche se mi sembra comunque di guidare un camion. Le mie Leica hanno un "clic" morbido e fluido che è quasi sessuale.


Colleziono altri oggetti? Prima di andare in pensione avevo quattro Chevy 4x4, due auto sportive, quattro trattori, un quad e una barca solo per me e mia moglie. Ho venduto la maggior parte di queste cose, il che mi ha aiutato a permettermi più macchine fotografiche. Sto diventando troppo vecchio per cambiare motori e per tutto quel lavoro in officina; Posso giocare con le mie macchine fotografiche sulla mia sedia vicino al fuoco. Tuttavia, mio fratello chiama la mia casa "Il Museo" perché ho molti oggetti d'antiquariato, principalmente articoli per la casa e per l'officina. Un oggetto particolarmente significativo è un binocolo realizzato da un artigiano viennese tra il 1865 e il 1890. Ci sono testimonianze della sua esistenza, ma per quanto ne so questo è l'unico esempio del suo lavoro rimasto al mondo al giorno d'oggi. Lo donerò al Museo di Vienna quando lascerò la Terra.


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