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Nikon e quella strategia industriale che fatico a capire


È notizia di ieri quella dell'arrivo della Nikon Z5, ma oggi mi piacerebbe fermarmi a fare una piccola riflessione sulla politica industriale Nikon degli ultimi anni. Una politica che francamente faccio fatica a capire.


Quando qualche anno fa parlando con altri appassionati di fotografia manifestavo delle perplessità sulla politica che Nikon stava attuando e che secondo me non avrebbe giovato al marchio, tutti mi rispondevano che non era così e che mi sarei ricreduto in futuro. Oggi, dopo una decina di anni, non solo non mi sono ricreduto, ma è chi allora mi diceva che lo avrei fatto ad aver cambiato idea. Magari affermando di averlo capito in anticipo. Per non allungare troppo l'articolo prendiamo come esempio solo quello inerente lo sbarco nel mondo mirrorless della casa gialla. Quando Panasonic e Olympus misero in commercio le prime mirrorless si capì che il mondo della fotografia sarebbe andato in quella direzione e quelli che non lo avevano capito erano probabilmente gli stessi di cui sopra. I grandi marchi sono sempre abbastanza lenti a rivedere e adeguare le proprie politiche industriali, tuttavia Sony sembrò crederci fino in fondo e iniziò a realizzare mirrorless con sensore APS-C e a sviluppare quelle con sensore a formato pieno che tanto successo poi hanno avuto. Allo stesso tempo Fujifilm, che era praticamente sparita dal mercato delle fotocamere, diede vita a un progetto che univa un ottimo design retrò a buone prestazioni dando vita all’ottima serie X. Canon anche introdusse la serie M, non sembrava crederci molto a quel settore, ma intanto un passo per stare al suo interno lo aveva compiuto. In quegli anni Nikon cosa aveva fatto? La serie 1, una serie di fotocamere dal sensore troppo piccolo per essere interessanti e dalle caratteristiche talvolta strane, penso ad esempio alla Nikon 1 AW1 che era in grado di andare sott'acqua senza scafandro. Comunque se non vi ricordate la serie 1 non vi preoccupate, il successo fu tale che la linea venne in pochi anni completamente abbandonata e oggi il mercato dell’usato di queste fotocamere è pressoché inesistente.



Dopo questo primo passo falso Nikon ha avuto il coraggio di riconoscere il proprio errore e di tornare sui suoi passi. Un atto ammirevole e non scontato. Così mentre Sony, Panasonic, Olympus e Fuji continuavano a crescere e Canon conteneva i danni, Nikon perdeva appeal presso una parte di utenza. Anche se, ripeto, ha avuto il merito di essersi rimessa a studiare per dare un nuovo assetto al proprio sistema mirrorless.


Si arriva così al 2018, quando vengono presentate le Nikon Z6 e Z7, due prodotti tecnicamente eccellenti con sensore a formato pieno, ma dal costo alto per il grande pubblico e rivolte principalmente a una platea di professionisti, il tutto mentre anche Canon, l'avversario di sempre, entrava nel mercato delle mirrorless a formato pieno, ma con due corpi dal costo più contenuto e adatte a una platea più vasta come la EOS R e la EOS RP. Ma le mie perplessità per la strategia Nikon riguardava anche altri fattori, due su tutti: la scelta di continuare a dare credito alle schede XQD, un formato sul quale sinceramente ho sempre avuto molte perplessità e che penso verrà presto abbandonato, e poi la scelta di presentare inizialmente pochi obiettivi prediligendo l'uso di quelli per reflex con adattatore, dando allo stesso tempo molta importanza a un obiettivo come il Nikkor Noct che sarà anche fantastico, ma ha un bacino di possibili utenti che dir ristretto è poco visto che costa quanto un’utilitaria (circa € 9000).



È arrivata poi la Z50, la mirrorless con sensore APS-C che poteva essere quella della svolta per il marchio. Piccola, efficace e con un prezzo accessibile, ma ha avuto a mio avviso il difetto di essere arrivata sul mercato con un ritardo incredibile. La fotocamera che avrebbe potuto rappresentare un enorme successo se presentata un paio di anni prima e che avrebbe potuto preparare il mercato all’arrivo della Z6 e della Z7 è stata presentata invece solo nel 2019.


Arriviamo a oggi. In questo momento tutti si attendevano un upgrade da parte di Nikon delle due Z6 e Z7 per rispondere alle eccellenti Canon EOS R5 e EOS R6. La presentazione della Z6s e della Z7s? L’introduzione della denominazione Mark II anche da parte della casa gialla? Niente di tutto questo, è arrivata la Z5. Una mirrorless economica dalle buone prestazioni destinata a diventare la entry level al settore mirrorless full frame di Nikon, per me però arriva con il solito ritardo da parte della casa gialla, un ritardo che potrebbe pregiudicarne la diffusione.


Oggi, a causa di questa politica industriale che faccio fatica a comprendere, Nikon ha trovato molte difficoltà a far conoscere e a far diffondere i suoi nuovi prodotti al grande pubblico. Il tutto, e questo è un enorme peccato, nonostante tutti i prodotti presentati dal 2018 a oggi siano ottimi e, avendone provati alcuni, posso confermare che meriterebbero ben altro successo. O forse sarebbe stato sufficiente attuare una politica diversa e oggi avrei potuto scrivere dell’ennesimo successo da parte di Nikon invece di quello che avete appena letto.


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