Un nuovo sguardo sul Sole: le prime immagini dai suoi poli
- Alessandro Fabiani
- 3 lug
- Tempo di lettura: 2 min

L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha diffuso le prime immagini dei poli del Sole riprese da fuori del piano eclittico, cioè il piano su cui si muove la Terra nella sua orbita attorno alla nostra stella. Le immagini sono state catturate dalla sonda Solar Orbiter, lanciata nel 2020 in collaborazione con la NASA per studiare il Sole da una distanza ravvicinata.
Questa osservazione è possibile grazie a un cambiamento nell’orbita della navicella, che dal 23 marzo 2025 ha iniziato a inclinarsi fino a 17 gradi rispetto all’equatore solare. Nei prossimi mesi, Solar Orbiter continuerà a oscillare tra latitudini di -17 e +17 gradi, offrendo una visuale progressivamente più ampia anche delle regioni polari nord e sud.

Fino a oggi, tutte le immagini del Sole che conosciamo sono state ottenute da una prospettiva equatoriale, perché sia la Terra che la maggior parte dei veicoli spaziali si muovono lungo lo stesso piano. Uscire da questa geometria consente di osservare il Sole da un’angolazione laterale o inclinata, aprendo la possibilità di studiare in dettaglio le zone polari. Per quanto riguarda la fotografia astronomica, si tratta di un cambiamento rilevante: la nuova angolazione permette di analizzare la struttura tridimensionale della corona e la dinamica del plasma vicino ai poli, aree da sempre poco accessibili anche agli strumenti più sofisticati.
Le immagini diffuse sono state ottenute grazie allo strumento Extreme Ultraviolet Imager (EUI), che registra l’emissione ultravioletta proveniente dalla corona solare – un gas molto caldo che circonda il Sole e può raggiungere temperature superiori al milione di gradi Celsius. Nel video pubblicato dall’ESA, si passa da una vista frontale (come quella osservabile dalla Terra) a una prospettiva inclinata, che evidenzia chiaramente la diversa latitudine di ripresa. Le immagini mostrano strutture luminose, come getti e pennacchi, che si estendono dalla superficie solare nelle regioni polari.
Questi dati rappresentano solo una prima fase della missione. Il set completo delle osservazioni effettuate durante il primo volo sopra i poli del Sole dovrebbe arrivare sulla Terra entro ottobre 2025. Le analisi successive serviranno a comprendere meglio il ruolo delle regioni polari nel ciclo di attività magnetica del Sole. Per chi segue l’attività solare anche da un punto di vista fotografico, è un’occasione utile per aggiornarsi su uno dei temi meno esplorati dell’astrofisica solare. Le immagini raccolte dal Solar Orbiter non sono solo rilevanti per la ricerca scientifica, ma offrono anche spunti interessanti per interpretare in modo più ampio la struttura e la dinamica della nostra stella.
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