Biennale Fotografica Nazionale “Paparazzo” – Rimini (Mostra finale 24–30 novembre 2025)
- Alessandro Fabiani

- 2 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min

Rimini, città di cinema felliniano e dolce vita estiva, a novembre si è riscoperta capitale della fotografia grazie alla decima edizione della Biennale Fotografica Nazionale “Paparazzo”, un concorso fotografico dal sapore particolare, intitolato al celebre fotografo mondano creato da Fellini in La Dolce Vita. Organizzato da SMArt Academy in collaborazione con la Rimini Film Academy e Amarcort Film Festival, il concorso “Paparazzo” edizione 2025 ha proposto due temi stimolanti: “Attraverso lo specchio: visioni in omaggio a Giulietta” (dedicato all’universo onirico felliniano e alla figura di Giulietta Masina) e un tema libero aperto alla fantasia di ciascun partecipante . La partecipazione è stata aperta a tutti i fotografi amatoriali e professionisti d’Italia, San Marino e Vaticano, senza limiti d’età e con iscrizione gratuita per chi inviava almeno una foto sul tema obbligato (l’omaggio a Giulietta) . La risposta è stata sorprendente: hanno aderito sia club fotografici consolidati sia singoli appassionati, per un totale di centinaia di immagini arrivate da tutta la penisola. Dopo la scadenza del 19 ottobre , la giuria – composta da fotografi professionisti, docenti e critici – ha selezionato una rosa di finalisti. Le foto finaliste, circa una ventina, sono state al centro di una mostra suggestiva allestita al Fellini Museum (Palazzo del Fulgor) di Rimini dal 24 al 30 novembre 2025 . Questo è stato il vero momento culminante della Biennale Paparazzo: le opere finaliste appese alle pareti di uno spazio così iconico, proprio accanto al cinema Fulgor dove Fellini si innamorò della settima arte da ragazzo, hanno creato un’atmosfera ricca di rimandi tra fotografia e cinema. E i visitatori – molti dei quali presenti in città per l’Amarcort Film Festival, rassegna di cortometraggi – hanno potuto ammirare gratuitamente l’esposizione, quasi fosse un prolungamento visivo delle storie sul grande schermo. Le immagini sul tema “Attraverso lo specchio: visioni in omaggio a Giulietta” hanno spiccato per creatività: in esse gli autori hanno interpretato il mondo immaginifico e interiore di Giulietta degli Spiriti (film del 1965) e di altre figure femminili felliniane. C’era, ad esempio, una foto in cui una donna dagli occhi chiusi emerge da riflessi caleidoscopici, come a incarnare sogni e inquietudini interiori; un altro finalista mostrava una scena quasi circense, con una donna clown (chiaro rimando a Giulietta Masina) che attraversa uno specchio infranto – metafora visiva potente. Sul tema libero, la varietà era massima: dal paesaggio onirico al ritratto concettuale. La giuria ha alla fine decretato i vincitori: primo premio assoluto a una giovane fotografa riminese che ha presentato un trittico ispirato a Giulietta degli Spiriti, dove l’uso del colore e della doppia esposizione ha reso magistralmente il confine labile tra realtà e sogno. Oltre alla gloria, ai vincitori sono andati premi concreti offerti dagli sponsor (attrezzature fotografiche, abbonamenti a riviste di settore, buoni per stampe fine art). Ma forse il premio più apprezzato è stata la vetrina fornita ai finalisti: come da tradizione, le loro foto sono state non solo esposte, ma anche pubblicate sul sito dell’organizzazione e condivise attraverso i canali del festival di cinema, ottenendo così una visibilità nazionale . Non dimentichiamo infatti che la Biennale Paparazzo si è svolta nell’ambito dell’Amarcort Film Festival, creando un interessante crossover tra fotografia e cinema (che peraltro condividono da sempre una parentela stretta). Durante la serata finale di Amarcort (30 novembre), i finalisti del Paparazzo sono stati invitati sul palco e applauditi, e il pubblico del festival ha potuto rivedere le loro opere proiettate sullo schermo cinematografico – un momento emozionante, specie per i fotografi emergenti non abituati a platee così ampie. La Biennale Paparazzo ha dimostrato come Rimini possa essere, anche fuori stagione, un centro di fermento culturale: non solo bagni e spiagge, ma anche creatività e concorsi che coinvolgono la comunità artistica locale e nazionale. Inoltre, il concorso ha sancito un bel sodalizio tra Rimini e la memoria felliniana: dedicare il tema a Giulietta Masina (chiamata affettuosamente “Giuliettà” da Fellini) è stato un modo per rinnovare l’omaggio della città ai suoi illustri concittadini. E c’è di più: le foto finaliste resteranno esposte virtualmente sul portale di SMArt Academy, a disposizione di tutti, e le migliori sul tema Fellini saranno donate in alta risoluzione al Fellini Museum per eventuali future iniziative espositive . In conclusione, in un’Italia autunnale ricca di eventi fotografici, Rimini ha detto la sua con stile: la Biennale Fotografica Paparazzo ha un nome ironico che richiama i gossip e la Dolce Vita, ma nei fatti è una piattaforma seria che valorizza il talento e la passione fotografica su scala nazionale . E chissà, magari tra questi partecipanti c’è il “paparazzo” di domani, non nel senso assillante del termine, ma come fotografo capace di raccontare la realtà con uno sguardo originale e un po’ felliniano.
















Commenti