Falce di Luna e Venere 19 ottobre , un’alba che sembra disegnata
- Alessandro Fabiani

- 16 ott
- Tempo di lettura: 3 min

Ci sono mattine in cui il cielo pare esagerare con l’estetica. Una falce di Luna sottilissima, quasi un’unghia luminosa sospesa nel blu, e poco distante Venere, abbagliante come un faro marino, compongono un duetto che ogni fotografo dovrebbe mettere in collezione. La chiave è la tempistica: la finestra utile è breve, tra la prima luce e il sorgere del Sole, e impone un piccolo rito. Si arriva in anticipo, si sceglie un orizzonte est pulito — mare, pianura, una collina bassa — e si attende che la coppia emerga dalla luce crescente. L’aria è spesso ferma, i colori passano dal cobalto al cyan al rosato, e il paesaggio riceve una luce laterale che addolcisce ogni spigolo.
Fotograficamente, è un invito al minimalismo. Una focale intorno ai 50–100 mm permette di dare respiro alla scena e di mantenere Luna e Venere leggibili, mentre il contesto terrestre ancora si riconosce. L’esposizione si calibra sulla falce lunare: è fragile e va protetta, anche a costo di lasciare Venere un po’ satura. In questo tipo di immagini, il punto luminoso di Venere funziona proprio perché “brucia” leggermente, come un riflesso su acqua. La messa a fuoco, rigorosamente a infinito sulla stella più brillante in live view, va bloccata: nel crepuscolo la tentazione dell’autofocus può tradire.
Una curiosità che rende più ricca la fotografia è il fatto che Venere mostra fasi come la Luna, perché la sua orbita interna la porta a presentarsi a noi come una piccola falce luminosa quando è vicina. Non la risolveremo in foto a grande campo, ma sapere che quello splendore contiene una geografia di ombre e luci rende l’immagine più consapevole. C’è anche la “luce cinerea”, il tenue bagliore del lato non illuminato della Luna dovuto alla luce riflessa dalla Terra: nelle falci sottili del mattino spesso si percepisce a occhio nudo, e in fotografia può emergere con delicatezza. È un altro legame tra cielo e pianeta che unisce scienza e poesia in un solo sguardo.
19 ottobre – Congiunzione Luna-Venere – Prima dell’alba del 19 ottobre si verifica un incontro spettacolare tra un sottile falce di Luna calante e il pianeta Venere, il più brillante del cielo, poco prima che sorga il Sole . Questa configurazione offre uno spunto fotografico splendido nel cielo del mattino .
Data e orario: 19 ottobre, circa 1 ora prima del sorgere del Sole. Orientativamente, dalle 5:30 alle 6:30 (ora locale) del mattino del 19/10. Il massimo avvicinamento in cielo avviene alle prime luci dell’alba, quando entrambi gli oggetti si trovano bassi in cielo ma ben visibili nel crepuscolo.
Direzione: verso est. Occorre guardare in direzione dell’orizzonte orientale: la sottilissima Luna crescente (fase ~10% illuminata, essendo 2 giorni prima del novilunio) sarà vicina a Venere, che brilla intensamente come una “stella” bianco-azzurra. La coppia si troverà nella costellazione del Leone o nei pressi di essa (Venere in quel periodo transita dal Leone verso la Vergine). Prima del sorgere del Sole, Luna e Venere saranno piuttosto basse (altitudine intorno ai 10–15° sull’orizzonte est).
Visibilità dall’Italia: eccellente, a patto di avere un orizzonte est completamente libero (colline o palazzi verso est possono ostacolare la vista). Venere brilla di magnitudine ~–4, molto evidente anche nel crepuscolo, e la falce lunare sottile sarà visibile come un arco illuminato con il resto del disco in luce cinerea. Dall’Italia la congiunzione è osservabile a occhio nudo anche da zone urbane, poiché Venere è estremamente luminosa. L’alba sopraggiungerà rapidamente, quindi il tempo utile è limitato a circa mezz’ora/quaranta minuti prima che il cielo diventi troppo chiaro.
















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