Giganti di ghiaccio in Groenlandia: fotografia e fragilità di un mondo che cambia
- Alessandro Fabiani

- 29 lug
- Tempo di lettura: 2 min

All’inizio di luglio, nel villaggio di Innaarsuit, sulla costa occidentale della Groenlandia, due enormi iceberg si sono avvicinati fino a trovarsi a ridosso delle case. Una situazione insolita, documentata con grande precisione dal fotografo Dennis Lehtonen, che vive e lavora lì, in una fabbrica di pesce affacciata sul mare.
Le immagini sono impressionanti per la loro semplicità: piccole case in legno, posate su rocce e prati verdi, e alle loro spalle blocchi di ghiaccio alti decine di metri, quasi immobili, ma con una presenza imponente. La scena è reale, senza effetti speciali: sono fotografie di paesaggio che non cercano la spettacolarizzazione, ma mostrano le cose così come sono accadute.
Lehtonen ha utilizzato una Sony Alpha 7 IV con un obiettivo 70-200mm f/2.8, oltre a un drone DJI Air 2S per le riprese dall’alto. Le condizioni atmosferiche – cielo coperto, nebbia leggera, luce diffusa – hanno contribuito a restituire un’immagine pulita, senza forti contrasti, dove il ghiaccio non è solo bianco, ma ricco di sfumature azzurre.
A livello visivo, colpisce il rapporto tra le proporzioni: le abitazioni sembrano minuscole, gli iceberg quasi fuori scala. Ma più che stupore, le foto trasmettono una certa quiete sospesa, una sensazione difficile da descrivere, che va oltre l’impatto estetico.
L’aspetto interessante è che queste immagini non sono soltanto belle o insolite. Raccontano anche qualcosa che riguarda il presente. Il fatto che iceberg di queste dimensioni arrivino così vicino alla costa non è normale. È già successo nel 2018, sempre nello stesso villaggio, e anche allora fu necessario evacuare parte della popolazione. Il rischio principale è che un blocco di ghiaccio possa collassare e generare un’onda anomala, una sorta di mini tsunami.
Questo tipo di fenomeni è sempre più frequente e, secondo molti esperti, è legato al cambiamento climatico. L’aumento delle temperature sta accelerando il distacco e la deriva degli iceberg, modificando gli equilibri in zone delicate come l’Artico. Quello che Lehtonen ha fotografato, quindi, è anche un frammento di un contesto più ampio, che riguarda tutti.
Come fotografi, possiamo vedere queste immagini come documenti, ma anche come punti di partenza per riflettere su come la fotografia – anche quella di paesaggio – possa avere un ruolo nel raccontare la realtà che cambia. Non servono effetti, né parole forti: basta fermarsi e guardare bene quello che accade davanti all’obiettivo.




















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