Mercurio alla massima elongazione serale, il piccolo trofeo nel crepuscolo
- Alessandro Fabiani

- 3 giorni fa
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Mercurio è il pianeta che molti fotografi non hanno mai incontrato. Non per difficoltà tecnica estrema, ma per logistica: vive a ridosso del Sole e si concede solo nei crepuscoli, basso sull’orizzonte, per finestre temporali ristrette. Le massime elongazioni serali sono le sue uscite in società e valgono la corsa in riva al mare o su un’altura con vista libera a ovest. L’esperienza è tutta nel bilanciare la fretta con la calma: c’è poco tempo, la luce scende di minuto in minuto, ma affrettarsi porta a errori. Serve arrivare prima, inquadrare l’orizzonte, memorizzare dove è tramontato il Sole, e poi scrutare un po’ più in alto e leggermente a sud-ovest finché quel puntino che non scintilla come una stella si fa vedere.
In fotografia, Mercurio è un pretesto felicissimo per lavorare con i colori del cielo. Il gradiente arancione, il rosa, il cobalto profondo che avanza alle spalle: tutto aiuta a dare corpo a un soggetto minuscolo. Uno scatto con una focale corta può raccontare la scena includendo un promontorio, una torre, una linea di frangiflutti, e lasciare che Mercurio sia un accento, una virgola luminosa. Con un teleobiettivo medio, se l’aria è particolarmente stabile, si può accennare la sua fase, una piccola goccia non piena che dialoga con l’idea di Venere e della Luna. Non è facile, e non è nemmeno necessario per una foto di valore: la bellezza sta nel riconoscere, in un cielo che sembra vuoto, il primo pianeta che corre.
La curiosità che rende questo esercizio più gustoso è un’illusione percettiva: Mercurio appare spesso più piccolo di quanto ci aspettiamo, eppure la sua luminosità è notevole. La ragione è geometrica, legata alla sua distanza angolare dal Sole e alla forte luminosità del fondo nei crepuscoli che lo schiaccia. Fotografarlo significa anche imparare a vedere quello che l’occhio nudo tende a ignorare. È un trofeo minuscolo, ma apre una porta: dopo aver catturato Mercurio, si guarda il crepuscolo con occhi diversi. Ogni sera successiva diventa una caccia mite a dettagli che prima non c’erano, o forse c’erano e semplicemente non li vedevamo.
29 ottobre – Massima elongazione orientale di Mercurio – A fine mese il pianeta Mercurio raggiunge la sua massima distanza angolare dal Sole nel cielo serale. Il 29 ottobre Mercurio è alla massima elongazione est (circa 23,9° dal Sole) , offrendo uno dei pochi periodi di buona visibilità serale del pianeta nel 2025.
Data e orario: 29 ottobre 2025, poco dopo il tramonto del Sole. Il giorno esatto dell’elongazione è il 29/10 (alle ~23:00 ora italiana) , ma Mercurio sarà osservabile a occhio nudo per diversi giorni intorno a questa data. Conviene cercarlo tra circa 30 e 60 minuti dopo il tramonto del 29 ottobre (e delle sere immediatamente precedenti/seguenti). In Italia a fine ottobre il Sole tramonta intorno alle 17:10 (dopo il cambio ora), quindi Mercurio sarà individuabile indicativamente tra le 17:45 e le 18:30.
Direzione: ovest-sud-ovest (WSW). Mercurio apparirà basso sull’orizzonte in direzione ovest dopo il tramonto. Nel cielo di fine ottobre 2025, Mercurio transita nella costellazione della Bilancia, poco a ovest di dove il Sole è calato. La sua altezza massima al crepuscolo civile sarà di circa 10°–12° sull’orizzonte WSW. Sarà quindi necessario un orizzonte libero (tramonti sul mare o pianura verso ovest sono ideali).
Visibilità dall’Italia: moderata. Mercurio è noto come un pianeta elusivo, visibile solo nei crepuscoli. In questo caso, a fine ottobre 2025 le condizioni sono relativamente buone: l’elongazione di ~24° è piuttosto ampia (anche se non la massima possibile) e Mercurio raggiungerà una luminosità intorno a magnitudine –0,1 . Ciò significa che sotto un cielo terso si potrà scorgere come un puntino giallo-arancio immerso nelle luci del tramonto. Dall’Italia centrale Mercurio tramonterà circa un’ora dopo il Sole; più a sud la finestra è leggermente maggiore, più a nord leggermente minore, ma in generale entro le 18:30 il pianeta sarà già scomparso sotto l’orizzonte. È fondamentale avere assenza di foschia o smog vicino all’orizzonte e sapere dove puntare lo sguardo. Un buon metodo è localizzare prima il pianeta Venere: tuttavia, nel tardo ottobre 2025 Venere sarà transitata al mattino, quindi non sarà presente di sera come riferimento. In alternativa, si può stimare l’azimut: ~242° O-SO a metà crepuscolo. Una volta individuato Mercurio, si noterà che brilla meno di Venere ma non scintilla come una stella (la sua luce è più stabile).
















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