Orionidi senza Luna, la notte più produttiva dell’autunno
- Alessandro Fabiani
- 3 giorni fa
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Le Orionidi hanno la reputazione meritata di essere eleganti: meteore veloci, spesso con scie persistenti che rimangono per un attimo impigliate nel cielo. Sono i granelli lasciati dalla Cometa di Halley, che la Terra incrocia ogni anno intorno alla fine di ottobre. Quando la Luna decide di farsi da parte, l’appuntamento diventa imperdibile per chi ama raccontare il movimento con fotografie a grande campo. L’idea è semplice: si sale verso un luogo buio, si punta la fotocamera verso la metà di cielo opposta alle luci cittadine, e si lascia scorrere il tempo in una sequenza lunga, confidando che il fato distribuisca qualche scia dentro l’inquadratura.
A differenza delle Draconidi, le Orionidi seguono una logica più classica: la migliore finestra è tra mezzanotte e l’alba, quando il radiante nella costellazione di Orione è alto e la probabilità di impattare i granelli cresce. Dal punto di vista fotografico, una sola immagine può bastare se la meteora è brillante, ma la strada più solida è costruire un mosaico temporale: decine di pose consecutive, tutte con la stessa inquadratura e parametri, da cui selezionare le scie migliori da sommare con onestà in un unico fotogramma finale. Questo “composito etico”, realizzato con trasparenza, restituisce la densità dell’evento senza inventare nulla.
La curiosità che spesso stupisce chi osserva per la prima volta è la velocità: le Orionidi entrano in atmosfera a decine di chilometri al secondo e per questo lasciano tratti sottili, filiformi, talvolta con una leggera tinta verdognola all’inizio dovuta all’emissione dell’ossigeno. L’assenza della Luna permette di abbassare gli ISO o di allungare di un soffio i tempi, raccogliendo più stelle e un pizzico di Via Lattea autunnale a cornice di Orione che sorge a est. In fondo, l’immagine che funziona non è quella con più meteore “contate”, ma quella che restituisce il respiro della notte: il silenzio, il freddo che punge le dita, il rumore sottile dell’otturatore che scandisce i minuti fino alla prima luce.
21–22 ottobre – Sciame meteorico delle Orionidi – Nelle notti del 21 e 22 ottobre ci sarà il picco dello sciame delle Orionidi, una delle piogge di meteore più cospicue dell’autunno . Le Orionidi sono frammenti lasciati dalla famosa Cometa di Halley e ogni anno producono stelle cadenti veloci e brillanti.
Data e orario: notte tra il 21 e il 22 ottobre, con picco nelle ore prima dell’alba del 22 ottobre. In particolare, le migliori ore per osservare sono dalla mezzanotte fino alle 5-6 del mattino del 22/10, quando il radiante dell sciame sarà alto nel cielo . Meteore Orionidi sporadiche possono apparire anche la notte precedente o successiva al picco, ma la massima attività è attesa intorno al 21/10.
Direzione: il radiante delle Orionidi si trova nella costellazione di Orione (vicino alla stella Betelgeuse). Orione sorge a est intorno alle 23 di metà ottobre; quindi, dopo mezzanotte il radiante sarà via via più alto verso sud-est e a sud nelle ore pre-dawn. Conviene guardare in generale verso le zone alte del cielo a sudnelle ore 2:00–5:00, così da vedere le meteore sfrecciare in qualunque direzione (pur provenendo da Orione). In particolare, alle 4 del mattino il radiante sarà alto ~50° a sud, offrendo condizioni ideali.
Visibilità dall’Italia: molto buona. Le Orionidi hanno uno ZHR tipico di circa 20–30 meteore/ora in condizioni ideali , quindi ci si può aspettare di vedere in media una meteora ogni pochi minuti nelle ore di picco, sotto un cielo buio. Quest’anno (2025) le condizioni sono eccellenti: la Luna sarà nuova il 21 ottobre, quindi nessun disturbo lunare durante la notte del picco . Il cielo buio permetterà di avvistare anche le meteore più deboli. Le Orionidi sono note per essere piuttosto veloci e spesso lasciano scie persistenti. Dall’Italia l’osservabilità è completa dalla mezzanotte all’alba, con il radiante che raggiunge buona altezza. È consigliabile allontanarsi da fonti di luce urbana per godere appieno dello spettacolo.
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