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Sony Alpha 1, quello che gli altri non dicono

Un paio di giorni fa Sony ha presentato la nuova Alpha 1, una mirrorless super professionale che ha subito destato l’interesse degli appassionati su internet. Prima di scriverne sul nostro blog noi 3 creatori abbiamo voluto aspettare un paio di giorni per capire esattamente di fronte a cosa ci troviamo.





Vorrei fare una premessa: in queste poche righe non intendo parlare male di Sony, tutt’altro. Considerando l’ottimo lavoro che sta facendo in questi anni e quanto sia riuscita a portare in alto il marchio partendo dall’acquisizione di Minolta sarebbe folle criticare il suo operato. Infatti quando Sony entrò in questo mondo lo fece acquisendo il know-how di un marchio storico tra i più innovatori e prestigiosi della fotografia, ma in evidente declino a causa della transizione da fotografia analogica a digitale. Anche nelle migliori previsioni Minolta non sarebbe riuscita ad arrivare dove si trova Sony oggi e questo va riconosciuto come enorme merito al colosso giapponese.

Prima di fare le nostre considerazioni vediamo una breve carrellata delle caratteristiche tecniche di questo piccolo mostro, almeno per capire di cosa parliamo. Il sensore è un Full Frame Exmor RS retroilluminato da 50 megapixel con stabilizzazione su 5 assi in grado di compensare fino a 5,5 stop e che lavora in sinergia con il processore Bionz XR. La gamma dinamica dichiarata è di 15 stop. C’è un nuovo otturatore meccanico che consente di arrivare a un tempo di sincronizzazione flash di 1/400 di secondo. A stupire veramente il pubblico però è stata la capacità di raffica da 30 fps alla massima risoluzione con capacità di memorizzazione fino a 155 fotogrammi RAW compressi. L’autofocus lavora su un massimo di 759 punti con una copertura del 92% dell’area inquadrata. Bisogna poi aggiungere un mirino da 9,44 milioni di punti che lavora a 240 fps! Il prezzo? In Italia sarà di 7.300 euro.

La mia intenzione con le righe che seguono è di andare oltre quel che è stato detto in presentazioni eccessivamente entusiastiche e nelle polemiche da bar scaturite sui social tra chi dice che si tratta di una prodezza tecnologica - e mi sembra il minimo - e chi tenta di ridimensionare quanto presentato, perché il punto in realtà per me è un altro e non ho letto nessuno che lo abbia detto chiaramente.


Premettendo che non abbiamo avuto l’occasione né di vederla né di provarla in prima persona, parlandone tra di noi in privato la cosa che ci chiediamo è: a cosa servono veramente tali prestazioni? La mia risposta, per farla breve, è che serve esclusivamente come prova di forza da mostrare alla concorrenza, perché un paesaggista può aver bisogno effettivamente di un’elevata risoluzione, ma per questo anche rimanendo in casa Sony si può tranquillamente prendere in considerazione la Alpha 7R IV che arriva a 61 megapixel e che dagli iniziali 4.000 euro di listino ora si trova in vendita abbondantemente sotto i 3.500 euro. Come ulteriore opzione c’è la GFX100S presentata ieri che costa 6.185 euro e che ha dalla sua il sensore large format e una risoluzione doppia. Ci sono quindi alternative che vi consentono di comprare un’ottima macchina e una grande ottica risparmiando anche qualcosina rispetto all'acuisto del solo corpo della Alpha 1.



Qualcuno parlava dell’importanza di questa fotocamera per i fotografi sportivi o di natura. Anche qui: la raffica da 30 fps veramente fa la differenza rispetto ai 20 fps della Sony A9 II che costa oltre 2000 euro in meno? E, soprattutto, realmente a chi fotografia sportiva serve quella risoluzione? Facciamoci due conti: una doppia pagina di una rivista, considerando che la risoluzione tipica per la stampa in editoria è di 300 dpi, richiede circa 16 megapixel di risoluzione e la Sony A1 ne ha più del triplo. Considerando un piccolo margine per il ritaglio eventuale della foto diciamo che la risoluzione è più che doppia di quella realmente necessaria. Qualche fotografo naturalista potrà obiettare che per la stampa in grande formato di una mostra avere qualche megapixel aiuta ed è assolutamente vero, ma realmente servono raffiche da 50 megapixel da 30 fps?


Per questo motivo secondo me la Sony A1, con il suo prezzo stellare e le caratteristiche estreme, può interessare a un pubblico così di nicchia che difficilmente ne potrete vedere una dal vivo al di fuori dalle prossime Olimpiadi di Tokyo 2021. Quel che secondo me voleva veramente fare Sony con questa mirrorless mostruosa è semplice: ribadire che sul campo tecnologico, se Sony si impegna è in grado di oltrepassare i limiti della concorrenza, anche mettendo in produzione una fotocamera probabilmente buona più per far parlare il popolo dei social che per i dati di vendita.


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