Un “canyon di fuoco” sul Sole: l’eruzione del 15 luglio osservata dalla NASA
- Alessandro Fabiani

- 24 lug
- Tempo di lettura: 2 min

Il 15 luglio 2025, un imponente filamento di plasma è stato espulso in modo esplosivo dalla superficie del Sole, generando una vasta eruzione solare che ha lasciato una profonda traccia nell’atmosfera solare. L’evento, documentato nei minimi dettagli dal Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, ha portato alla formazione di una struttura visibile soprannominata “canyon di fuoco”, estesa per oltre 400.000 chilometri, l’equivalente di più della distanza tra la Terra e la Luna.
S è trattato di una delle eruzioni più spettacolari osservate negli ultimi mesi. Il filamento solare, prima dell’eruzione, appariva come una struttura scura e filamentosa, sospesa sopra la superficie del Sole. Questi filamenti sono composti da nubi di plasma relativamente freddo e denso, sostenute da complessi anelli magnetici. Quando la stabilità di queste strutture viene meno, il materiale viene proiettato nello spazio, dando origine a un’espulsione di massa coronale (CME).
L’eruzione del 15 luglio ha lasciato dietro di sé una sorta di trincea incandescente, visibile nelle lunghezze d’onda dell’idrogeno H-alfa. Le immagini e i video pubblicati dalla NASA mostrano chiaramente la dinamica del fenomeno, con pareti di plasma stimate alte circa 20.000 chilometri. Questo “canyon” è in realtà la traccia visibile del canale magnetico che prima sosteneva il filamento, e che è collassato dopo l’eruzione.
Oltre al valore scientifico, eventi di questo tipo hanno una rilevanza concreta anche per gli astrofotografi. Se il CME risultante da questa espulsione dovesse intercettare la Terra nei prossimi giorni, si potrebbero verificare aurore visibili anche a latitudini relativamente basse. Per chi pratica fotografia del cielo notturno e aurorale, è utile monitorare gli aggiornamenti del Space Weather Prediction Center (NOAA) e del sito Spaceweather.com, che forniscono previsioni in tempo reale sull’attività geomagnetica.
L’eruzione del 15 luglio è un esempio di come l’attività solare possa offrire non solo spunti scientifici, ma anche opportunità fotografiche uniche, per chi sa attendere il momento giusto e rivolgere l’obiettivo non solo verso la Terra, ma verso l’intero cielo.
crediti: NASA Solar Dynamics Observatory (SDO)
















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